(Waters 02) Mend by Kivrin Wilson

autore:Kivrin Wilson [Wilson, Kivrin]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788855311878
editore: Hope Edizioni
pubblicato: 2020-08-17T22:00:00+00:00

Capitolo 16

Paige

Vedo la mia cliente all’estremità più lontana del bar, seduta al bancone con un drink davanti a lei. Quando mi nota alza la mano per salutarmi e io mi avvio nella sua direzione. La stanza è affollata quanto lo è l’hotel, piena di gente in abbigliamento professionale che, presumo, sia connesso con il cartello che era nella hall il giorno del mio arrivo e che dava il benvenuto ai partecipanti di qualche tipo di conferenza medica, ma non ricordo la specializzazione.

Caroline sembra a suo agio seduta lì con un vestito estivo casual, a sorseggiare il suo drink. Potrebbe sembrare la proprietaria del posto, intenta ad assicurarsi che tutto funzioni bene. O una regina che sorveglia il suo regno.

Mentre mi siedo sullo sgabello accanto al suo mi chiede cosa preferisco bere e, quando le rispondo un gin e tonic, ferma il barista e ordina per me. Mentre scherza e flirta un po’ con il tipo giovane e carino, mi chiedo di nuovo perché mi abbia mandato un messaggio un paio di ore fa per chiedere questo incontro. Devo parlarti, è stato tutto ciò che ha scritto, e mi è sembrato minaccioso. Non c’è niente nel suo viso in questo momento che possa darmi qualche suggerimento.

«Mi dispiace per stamattina» dice alla fine, stringendo le labbra. «Non posso credere di aver perso il controllo in quel modo, è irritante che lui sappia esattamente come farmi innervosire.»

«Credimi, capisco.» Provo una stretta allo stomaco mentre i ricordi mi passano per la mente. Il viso di Logan che si contorce con furia e determinazione mentre dice che non eravamo un errore e che mi vuole indietro.

E poi mi tocca.

Sento che sto arrossendo, così mi schiarisco la voce. «Quindi significa che il resto della vostra escursione è andata bene?»

Lei annuisce. «Abbiamo fatto un accordo il primo giorno qui: non discutere di questioni relative al divorzio senza i nostri avvocati. Quindi sì, è andata bene.»

«È positivo.» Peccato che non possa dire lo stesso per me.

Almeno sono tornata allo chalet da sola. Poi ho trascorso il resto del pomeriggio nascosta nella mia camera. So che sono una vigliacca, ma va bene così. Se avessi pensato che c’era un motivo per avere un altro confronto con lui, avrei ingoiato il rospo e mi sarei tolta il pensiero. Però non c’era, quindi ho accettato il fatto di essere una codarda e sono passata oltre.

Dopo essermi lavata, ho mangiato un paio di barrette ai cereali per pranzo e poi ho passato il resto della giornata a portarmi avanti con il lavoro. Per tutto il tempo l’ho sentito muoversi in giro per lo chalet, mi ero anche preparata all’eventualità che venisse a bussare… ma non è successo.

Non appena ho sentito la porta d’ingresso chiudersi ho ordinato la cena dal servizio in camera e, mentre aspettavo che arrivasse, ho di nuovo videochiamato i miei figli. Poi è arrivato il messaggio di Caroline e mi sono preparata per uscire con l’abbigliamento che ho portato nel caso avessi avuto bisogno di mettermi un po’ in

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