È stata legittima difesa by Italo Bonera

autore:Italo Bonera [Bonera, Italo]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Ianieri
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

AVANTI VELOCE

A domanda risponde

ADR: Sì, ho intenzione di rispondere alle domande.

ADR: Annalisa e io siamo diverse. Non ho mai avuto niente a che…

ADR: Perché voglio cominciare da qui. E comunque sì, certo, lei. (pausa) Dicevo, non ci siamo mai capite. Però non è colpa sua. A volte mi chiedo che cosa ha dovuto sopportare da quell’uomo. Intendo suo marito, prima che me lo chieda.

ADR: No, lui lo odiavo.

ADR: Perché era borioso, arrogante e mediocre. Un mollusco che si credeva un maschio alfa. Un minus habens, incapace di usare la propria testa, buono solo a ripetere le chiacchiere dei suoi amici del bar o dei suoi colleghi senza cervello. Il peggio del peggio, un uomo delle caverne. Per lui Annalisa era come una schiava. Lei ha l’unica colpa di averlo scelto. Le donne sono sempre vittime, ormai l’ho imparato. Dice di no?

ADR: Ok, vi parlo di lui. (pausa) Era in fissa per l’igiene e la pulizia. Non era una mania per modo di dire, era proprio malato. Aveva la fobia dei germi. Gli dava fastidio toccare qualunque cosa già presa in mano da qualcun altro. Usava il polsino della camicia per abbassare le maniglie delle porte, capisce? Era un debole che voleva sembrare forte. Che altro vuole sapere?

ADR: I figli erano in carico a lei, ad Annalisa. Lui aveva solo rapporti formali, si credeva il leone maschio della situazione. (pausa) A ripensarci non è del tutto vero: un po’ parlava con Michele, il suo cocco. Lo ha visto? Sembra così diverso dal padre. Fa il bravo, fa lo studioso, ma è soltanto una fase passeggera di rifiuto. Michele è una pentola a pressione. Tra dieci o quindici anni scoppierà e diventerà come suo padre, un mostro identico. Il figlio maschio, da grande, è sempre uguale al padre.

ADR: Senta, a me non interessano le responsabilità del ruolo perché non mi sento dentro a nessun ruolo. Se sono qui a raccontarle ’sti fatti, lo capisce anche lei.

ADR: Perché sono arrabbiata. (pausa) Non funziona, non può funzionare così. Non è soltanto un insignificante nucleo famigliare, è che tutto fa schifo. In che mondo mi hanno fatto nascere? Perché è questo mondo che ha fatto uscir fuori persone come lui. Non va bene, non va bene niente. La gente della mia età prima di tutto. (pausa) Lo sa perché ho pochi amici tra di loro? Perché sono completamente uniformati allo status quo, sono identici ai loro genitori. Hanno le voci annoiate, non sanno cosa significa sforzarsi, impegnarsi, lottare. O meglio, per loro la lotta è sgomitare per arrivare in cima. Vogliono solo essere i primi, perché i secondi sono perdenti e coglioni. Questo mondo a loro va benissimo così com’è. E se…

ADR: Non c’entra nulla, ha ragione. (pausa) Però per esempio, la musica che ascoltano, la trap, la conosce? Ghali, Sfera Ebbasta, per non parlare di Young Signorino o dei Dark Polo Gang. “Metti un guinzaglio alla tua ragazza, ci vede e si comporta come una troia”. No, non è possibile. Non esce nulla di buono da queste parole.

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