02 Bellezza Rapita by Julia Sykes

02 Bellezza Rapita by Julia Sykes

autore:Julia Sykes [Sykes, Julia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Grey Eagle Publications
pubblicato: 2020-06-17T22:00:00+00:00


15

Valentina

A un certo punto, mi addormentai, cullata nel relax delle dita delicate di Adrián che mi scorrevano sui capelli, mentre mi teneva accoccolata a sé. Quando mi stringeva così, non potevo fare a meno di cedere all’invitante senso di sicurezza che aveva promesso. Era da anni che non mi sentivo al sicuro, e persino l’illusione era troppo allettante per resistere.

Ore dopo, finalmente mi destai, col corpo stranamente pesante. Non era la spossatezza a gravarmi addosso; era il braccio forte di Adrián sopra di me, avvolto intorno alla mia vita per immobilizzarmi contro di sé.

«Come ti senti?» Il suo respiro caldo mi scompigliò i capelli, e mi tirò ancora più vicino. Mi accorsi che mi aveva ritirato su i jeans, ridandomi il mio pudore. Potevo sentire la sua dura erezione premere contro il mio sedere, ma i pantaloni fornivano una barriera tra di noi.

Non intendeva abusare di me, anche se era chiaramente eccitato.

Emisi un lieve sospiro di sollievo. «Sto bene» risposi, con un’insulsa rassicurazione automatica.

Mi presi un momento per valutare il mio stato fisico e mentale. La mia pelle era leggermente appiccicosa per via del calore umido, ma non era fastidioso. E la nebbia confusa che aveva fiaccato la mia mente fin da quando ero stata aggredita nella giungla si era finalmente dissipata. Non ero più intrappolata nell’orrore del mio passato, nei ricordi degli abusi subiti per mano di Hugo.

«Sto bene» ripetei, e dicevo sul serio. La conferma verbale era calma e chiara. Mi sentivo più in forze di quanto non mi sentissi da tempo, anche se ero piccola e vulnerabile tra le braccia muscolose di Adrián.

Sei al sicuro con me. Nonostante la consapevolezza che Adrián volesse negarmi la libertà, mi resi conto che lui credeva nella sua feroce dichiarazione. Nel suo modo contorto, mi avrebbe protetta. Lo aveva dimostrato quando aveva ammazzato gli uomini che mi avevano ferita. Non avrebbe permesso a nessuno di portarmi via da lui.

Pianificavo ancora la fuga, ma per il momento, avrei accettato la sua protezione possessiva. Fino a quando gli fossi rimasta vicina, mi avrebbe tenuta al sicuro. Da tutti, tranne che da se stesso.

Non dubitavo che avesse ancora intenzione di punirmi per aver cercato di scappare, ma ora ero rassicurata sul fatto che non volesse forzarmi sessualmente. La sua erezione indicava che mi desiderava, ma non aveva usato il mio corpo per saziare le sue voglie.

Mentre riflettevo sulle sue strane azioni, mi brontolò lo stomaco.

«Hai bisogno di mangiare» mormorò, strusciando la guancia sui miei capelli. Trasse un respiro profondo, inalando il mio profumo. Quest’intimità stimolava i miei ricordi e il mio cuore. Senza pensare, voltai la faccia nel cuscino, esponendo il collo nudo al suo bacio, ai suoi denti.

Si ritrasse bruscamente, scendendo dal letto e alzandosi in piedi. Lo guardai sbattendo le palpebre, momentaneamente sconcertata dall’improvvisa perdita del suo tocco.

Poi, mi tese la mano. La presi immediatamente, desiderando un maggior contatto.

«Credo che la cena sia quasi pronta» disse.

Lanciai un’occhiata fuori dalla piccola finestra. Un tramonto meraviglioso tingeva il cielo di rosa, mentre la sfera dorata del sole baciava il mare azzurro all’orizzonte.



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