(2022)-L'eleganza del killer by Paolo Roversi

autore:Paolo Roversi [Paolo Roversi]
La lingua: ita
Format: epub

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Il caffè ormai è una specie di liquido amniotico in cui Sebastiani si sente immerso mentre lo butta giù insieme a un paio d’aspirine. Non è sicuro dell’effetto benefico di quella combinazione, ma col mal di testa che si ritrova infilerebbe il capo nel freezer, se servisse a farglielo passare.

La Rivolta e Mascaranti lo osservano in silenzio mentre aspettano Radeschi, che, sedici minuti esatti dopo la convocazione, fa il suo ingresso nell’ufficio del vicequestore.

«Ci hai messo così tanto perché stavi scrivendo altre cazzate sul tuo killer elegante?» lo accoglie lo sbirro.

«Un quarto d’ora per arrivare è quasi un record, non ti puoi certo lamentare» ribatte il giornalista ignorando l’allusione al suo pezzo. Le visite, nell’ultima ora, erano già raddoppiate.

Non c’è però tempo di compiacersi vista l’espressione tirata del capo della Mobile. Sguardo spento e borse sotto gli occhi: decisamente non è una delle sue giornate migliori.

«Che cosa posso fare per voi?» chiede Enrico sforzandosi di non perdere il buonumore.

Il sigaro nella bocca di Sebastiani indica il computer.

«Abbiamo i filmati delle telecamere dell’hotel. Non ci sono quelli della saletta riservata, ma solo del bar e della hall, dove comunque sono transitati tutti.»

«E come sempre i tecnici che dovrebbero aiutarvi con queste faccende…»

«Falla finita» taglia corto il vicequestore in tono così brusco e ruvido che Radeschi non se la sente proprio d’inscenare la solita pantomima per strappargli qualche informazione esclusiva da pubblicare. Infila la chiavetta usb che gli porge Mascaranti e si mette a visionare i filmati.

La prima mezz’ora trascorre lenta e noiosa, sotto lo sguardo attento di Carla, a estrapolare i fotogrammi dove si vedono i volti dei presenti nella saletta riservata. Oltre a Konstantin e a Yarmilla, ne individua altri sei: tre dai tratti mediorientali e tre caucasici.

«Ecco fatto» annuncia dopo aver isolato l’ultima immagine. «Vi spedisco le sei segnaletiche via email così le potrete confrontare con quelle nei vostri archivi in cerca di riscontri.»

Sebastiani annuisce senza ribattere. In una situazione normale lo avrebbe aggredito intimandogli di connettersi direttamente al software, presente anche in quel computer, per controllare, ma non lo fa per una semplice ragione: la sua priorità – e di conseguenza anche quella della squadra – adesso è un’altra. Vuole visionare le riprese relative all’uomo elegante seduto al bar, per vedere in faccia l’assassino.

Radeschi capisce al volo e tre minuti dopo l’ha già trovato.

«Eccolo» annuncia soddisfatto. «È lo stesso uomo del delitto Picasso. Ora ne abbiamo la conferma.»

«Finalmente sappiamo che faccia ha» interviene la Rivolta. «Le altre immagini erano sfocate.»

Si vede un uomo sui cinquanta, occhi chiari, capelli corti e lineamenti decisi.

Il sigaro scivola in un angolo della bocca e vi rimane come impigliato mentre Sebastiani studia con attenzione il fermo immagine.

Quello che lo colpisce di più non è il volto dell’uomo ma, al solito, com’è vestito: decisamente impeccabile anche negli accessori.

«Date un’occhiata alla valigetta: il logo dorato è quello inconfondibile di Yves Saint Laurent. E cosa dire dei mocassini? Sono diversi dalla volta scorsa ma molto costosi anche questi. Se osservate bene si nota la Medusa di

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