[#3] Il gioco by Tom Wood

[#3] Il gioco by Tom Wood

autore:Tom Wood [Wood, Tom]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Thrillers, Political
ISBN: 9788866881735
Google: V3iJBAAAQBAJ
Amazon: B00NMNOYWM
editore: Timecrime
pubblicato: 2014-09-16T10:07:06.900000+00:00


36

Dato che Leeson non si muoveva, Victor lo afferrò per il colletto e lo tirò in piedi. Gli infilò la S.I.G. scarica in mano.

«Metta via questa e mi segua.»

Victor si fece largo tra la folla di clienti acquattati e urlanti. Scavalcò il bancone di pietra ed entrò in cucina. Le piastrelle erano rese scivolose dal bagno di sangue lasciato dal tizio colpito alla gola. Alto almeno un metro e ottanta e pesante duecento chili, doveva avere nove litri di sangue nel corpo. La metà di questo era sul pavimento. Mentre seguiva Victor, scavalcando goffamente il bancone, Leeson scivolò sul sangue e cadde.

Non c’era tempo per perquisire i cadaveri, ma Victor controllò sotto le ascelle e attorno alla vita del primo georgiano ucciso, senza trovare nulla. Fece altrettanto con il secondo e trovò una pistola infilata nei jeans dietro alla schiena. Era una DP-51 della Daewoo.

«Si alzi» disse Victor a Leeson.

L’uomo si dimenò e annaspò sulle scivolose piastrelle, il terrore inciso sul suo giovane volto, il completo di lana su misura impregnato di sangue.

Qualcuno all’interno della cucina chiamò Victor a squarciagola in giapponese. Lui lo ignorò, estrasse il caricatore della Daewoo per verificare quanti colpi avesse a disposizione, lo reinserì, tirò indietro il carrello e con la pistola spianata si affrettò a raggiungere la porta sul retro dal quale erano giunti i due georgiani. Non portava direttamente fuori. C’era un corridoio. Era stretto e illuminato. Alla sinistra c’erano delle porte chiuse. Davano accesso a dispense, magazzini, forse un piccolo ufficio o un bagno. Un’altra porta in fondo al corridoio era aperta. Victor vide che al di là c’era un vicolo.

Leeson si tirò in piedi e raccolse il fucile del primo georgiano.

«Prenda l’altro» disse Victor.

«Questo ha sicuramente più cartucce» ribatté Leeson.

«Ma sappiamo per certo che l’altro funziona.»

Leeson scambiò le armi e si avvicinò pian piano a Victor, che aveva la Daewoo puntata sulla porta aperta in fondo al corridoio.

«Ce ne sono altri?» chiese Leeson.

«C’è solo un modo per scoprirlo.»

Victor attraversò in fretta il corridoio, la pistola davanti a sé. Leeson lo seguì, stringendo forte il Mossberg.

«Tenga le mani fuori dal guardamano» disse Victor guardandosi alle spalle.

«Ma...»

«Se dovesse premere il grilletto ora che è dietro di me, mi sparerebbe alle spalle. E a quel punto chi la tirerebbe fuori dai guai?»

Leeson annuì. «Come facciamo a tornare alla macchina?»

Victor lo ignorò. Aprì con un calcio la prima porta sulla sinistra. Al di là c’era un piccolo bagno. Aprì anche la seconda porta. Era una dispensa, piena di scatole e mensole di cibo non deperibile e provviste per la cucina. Il sicario si guardò attorno, posando gli occhi sulle lattine di pelati. Ne afferrò una e tolse l’etichetta rivelando il nudo metallo. Leeson lo osservò ma non disse nulla.

Tornato nel corridoio, Victor si avviò alla porta che dava sul vicolo. Si mise in ascolto. Da sinistra non giungeva alcun rumore. Era una strada senza uscita. Da destra arrivava il rumore smorzato del traffico e dei clienti in fuga. Victor gettò la lattina oltre la porta facendola finire in diagonale verso destra.



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