Alba, città contesa 1944-1945 by Paolo Crippa

autore:Paolo Crippa [Crippa, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ww2, pictorial, Italia, storia, storia militare, Soldiershop, second world war, seconda guerra mondiale
editore: Luca Cristini Editore (Soldiershop)
pubblicato: 2024-06-24T22:00:00+00:00

Dopo poco tempo mutò il nome in 1° Gruppo Divisioni Alpine.

Dalla fine di luglio la zona tra Bra, Murazzano, Carrù e Alba venne interessata da un rastrellamento compiuto da due battaglioni del Grenadier-Regiment 80. della 34. Infanterie-Division supportati dalle SS italiane, dalle forze del C.A.R.S. e dalla Ia Brigata Mobile “Vittorio Ricciarelli”.

Durante questo rastrellamento venne colpita la Brigata “Bra” nella zona di Pocapaglia obbligandola a ritirarsi a Ghigliani, nel settore della Divisione “Langhe”.

Ma l’azione nemica era ampia e si allargò anche verso le Langhe; Mauri subito si organizzò per rispondere all’azione nemica ed inviò a Dogliani due distaccamenti oltre a far minare la rotabile tra il paese e Murazzano.

Il 1° agosto il Bataillon 2 del Grenadier-Regiment 80. attaccò le posizioni partigiane a Dogliani e Belvedere, occupando anche Murazzano, e obbligando le forze di Mauri a ritirarsi sui capisaldi di Marsaglia, Roccacigliè e Castellino.

La notizia peggiore fu la cattura di Mauri da parte di alcuni tedeschi mentre stava controllando la prima linea a Belvedere e quindi il comando passò a Bogliolo, che per non creare scompiglio, continuò a emanare ordini firmandosi Mauri.

Il giorno dopo l’attacco tedesco continuò, ma la resistenza delle brigate “Castellino” e “Pedaggera” riuscì ad arginare l’avanzata nemica.

Nei due giorni di combattimento i partigiani ebbero 6 morti e 19 feriti mentre, gli stessi, dichiarano l’uccisione di almeno 75 tedeschi, numero sicuramente molto gonfiato.

Per quanto riguarda la cattura di Mauri nelle sue memorie il Maggiore afferma che venne trasferito e curato a Cuneo, per poi essere caricato su un’auto insieme a tre tedeschi con destinazione Torino.

Durante il viaggio la macchina fu costretta a fermarsi a causa di una gomma bucata e Mauri, fingendosi ancora in pessimo stato di salute, convinse uno dei tedeschi ad accompagnarlo ai lati della strada per un bisogno fisiologico. In un attimo il Maggiore fuggì con tutta la sua forza riuscendo a raggiungere i suoi uomini entro il 4 agosto.

Nel testo di Carlo Gentile, “I servizi segreti tedeschi in Italia 1943-1945”, invece viene citato un documento, BAB R 70 Italien/3, che afferma: “Il capobanda Mauri [è stato] arrestato [e si trova presso il comando] SD di Cuneo. Wiesner [sic] attualmente a Cuneo per le trattative […] Mauri ritorna [presso le sue formazioni partigiane]. Accordo: niente attacchi contro la Wm [ovvero la Wehrmacht]; informazioni sui gruppi comunisti; rastrellamento e presidio delle aree comuniste; prima i comunisti e poi Mauri25”.

Mauri, molto probabilmente, venne rilasciato dopo un accordo preso con il capitano Adolf Wiessner, appositamente giunto da Verona per dialogare con il Maggiore e non riuscendo a fuggire.

L’8 agosto Mauri si incontrò con i comandanti della Ia e IIa Divisione “Giustizia e Libertà” alla Certosa di Pesio e venne intavolato un accordo che includeva le due divisioni, oltre a tutte le unità gielliste della provincia di Cuneo, sotto il comando di Mauri.

Il 1° Gruppo Divisioni Alpine modificava così il nome in 1° Gruppo Divisioni Alpine “Giustizia e Libertà”.

Anche le unità di Mauri modificarono il proprio nominativo, la Ia e IIa Divisione “Alpi” vennero trasformate in IIIa e IVa Divisione Alpina G.

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