Bolle d'Asia by Del Grand Alessandro

Bolle d'Asia by Del Grand Alessandro

autore:Del Grand, Alessandro [Del Grand, Alessandro]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9789881224194
editore: Vyiha
pubblicato: 2013-03-31T22:00:00+00:00


19 Agosto 2011

Harajuku Girls, Rockabilly Boys, Gothic Lolitas, Kegadoru, Yamanba e Ganguro girls. Questi sono alcuni dei tantissimi nomi che rispecchiano la voglia di differenziarsi in una società che, per tradizione, è conforme a un determinato schema di regole. Sono questi, però, dei veri e propri esempi di anticonformismo?

L’anticonformismo giapponese

TOKYO. È riconosciuto il fatto che i giapponesi siano una delle razze più omogenee di tutto il mondo. Isolati geograficamente per secoli, essi hanno avuto così poche possibilità di relazionarsi con il mondo esterno tanto che durante gli ultimi secoli il Giappone si è venuto a trovare di fronte ad una seria crisi di identità a cui, nella maggior parte dei casi, ha risposto o con puerili considerazioni sulla superiorità della razza giapponese - come nel celebre caso del libro di Tadanobu Tsunoda, “Il cervello giapponese” - o con la violenza - come durante la rappresaglia durante il periodo Tokugawa a Shimabara che, similmente a quella che sarebbe avvenuta a Pechino 262 anni dopo per mano dei Boxer, ebbe il risultato di sterminare almeno 37,000 tra stranieri, missionari e simpatizzanti locali. Tuttavia, anche se i giapponesi sono sempre più a loro agio nell’avere a che fare oggi con gli stranieri che vivono nel loro Paese e se il lavoro di Tadanobu Tsunoda non interessa più i giapponesi come poteva farlo un tempo, l’essere giapponese continua avere diversi risvolti nelle dinamiche sociali del Giappone moderno.

Prima tra tutte è la mentalità nazionalistica del popolo giapponese. Tale spirito è stato storicamente sfruttato dalle aziende giapponesi che per anni hanno venduto con successo l’idea che tutti i prodotti importati fossero generalmente inferiori perché non adatti alle abitudini o allo stile di vita locale. Ancora oggi, per esempio, molti giapponesi credono di non poter mangiare riso importato senza soffrire di indigestione. Rimangono famose poi le dichiarazioni del governo giapponese date in passato in merito all’impossibilità di utilizzare prodotti stranieri in Giappone come gli sci svizzeri in quanto “la neve giapponese è diversa”, o come il manzo americano in quanto “avendo i giapponesi intestini più lunghi rispetto agli altri, essi avrebbero avuto difficoltà nel digerirlo”. Allo stesso modo, i consumatori nipponici hanno da sempre preferito acquistare prodotti locali anche se più costosi. La recessione iniziata nel 1991 ha però portato gli abitanti del Paese del Sol Levante a dimenticarsi della provenienza dei prodotti e iniziare a cercare invece i più economici anche tra quelli importati tanto che oggi le riviste rivolte ai consumatori non parlano più di dove trovare i prodotti migliori, ma dove trovare quelli più a buon mercato.

Oltre al nazionalismo, l’altra conseguenza importante dell’essere giapponese è il “wa”, l’armonia che, secondo le tradizioni locali, deve essere sempre mantenuta nelle relazioni di gruppo. Tradizionalmente, le decisioni all’interno di un gruppo in Giappone non sono mai state prese mediante votazione. Un voto negativo potrebbe, infatti, offendere seriamente chi ha proposto una soluzione ad un problema. Piuttosto che cercare di capire quale sia la volontà della maggioranza, qui si cerca sempre la completa unanimità così da rendere il processo decisionale straordinariamente complesso.



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