Cambio vita, vado al Sud by Alessandro Brunello

autore:Alessandro Brunello [Brunello, Alessandro]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Salani Editore
pubblicato: 2024-04-12T15:01:38+00:00

Quando sei una penisola

Se è vero che nessun essere umano è un’isola, possiamo dire che chi è accoppiato o accoppiata è come minimo una penisola. Il punto è che il partner può essere un grande appoggio o un grande ostacolo nel realizzare un cambio di vita, in ogni caso si tratta di una vera sfida perché chi ci sta così vicino non può certo dare risposte neutre a domande esistenziali.

‘Fai quello che senti, caro’ significa: ‘Grazie per i bei momenti, addio, mi tengo io la lavatrice’.

‘Non mi sembra una soluzione sensata’ in realtà vuol dire: ‘Non dire cavolate, tu resti qui… e, a proposito, domani siamo a cena da mamma’.

ll partner di regola è già qualcuno che ti tollera in condizioni statiche, figuriamoci durante una rivoluzione multidimensionale come quella di cui stiamo parlando.

Solo un pazzo/una pazza o un genio potrebbero, senza un ragionevole preavviso di mesi o anni, risponderti qualcosa del tipo: ‘Wow, facciamolo! Parto lunedì prossimo con il treno per cercare la casa, guarda: sto già facendo il biglietto!’.

Modestamente, la mia compagna è una pazza geniale, e alla domanda ‘Ti andrebbe di andare a vivere in Puglia?’ ha risposto più o meno in questo modo.

Va detto che Eleonora era nata terrona. Partita a diciassette anni da Taranto per studiare all’università, non ci era mai più tornata, se non per fugaci vacanze e qualche Natale. In venticinque anni di militanza settentrionale si era trasformata quasi completamente in una polentona, complice il fatto di aver lavorato diversi anni per una nota maison di moda. Mai avrebbe pensato di ritornare al Sud, tantomeno su mia richiesta.

Credo che abbia risposto positivamente in virtù del suo essere del tutto spericolata e di una strana chimica che ci porta, quando siamo insieme, a prendere decisioni estemporanee, avventate e sostanzialmente di pancia, che nella pratica si dimostrano però azzeccate, per via di percorsi imprevedibili per i quali non ringrazieremo mai abbastanza la provvidenza. Nel senso che siamo due tipi che hanno preso sul serio il finale di Interstellar e il gusto di buttarci per mano nel mondo del possibile è un grande collante della nostra relazione.

Visti da fuori apparivamo come dei folli mentre impacchettavamo le nostre vite per portarle altrove. Credo anche che qualcuno dei nostri amici avesse pensato che nascondessimo un cadavere nel congelatore, perché nel giro di una quarantina di giorni dalla decisione, definita in una serata primaverile davanti a una bottiglia di Vermentino di Gallura, stavamo già abitando a mille chilometri di distanza.

Abbiamo spostato le nostre vite insieme, è stato molto divertente e utile, anche per continuare a scoprirsi l’un l’altra.

Il trasloco per molti versi è considerato dai più come un evento traumatico. Devo dire invece che nel nostro caso è stato un faticoso divertimento e un momento catartico, forse perché avevamo molto chiaro che ci saremmo trasferiti prima di tutto in uno stato mentale che ben conoscevamo, dove, anni prima, si era radicato il nostro amore. Come una pianta tolta dal vaso e interrata in un campo fertile, la nostra relazione è ulteriormente esplosa con il sole del Sud.

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