Camminare (nuova edizione) by Stefano Catone

Camminare (nuova edizione) by Stefano Catone

autore:Stefano Catone [Catone, Stefano]
La lingua: ita
Format: epub
editore: People
pubblicato: 2023-12-03T23:00:00+00:00


Sei

La storia di Calogero Marrone è tanto straordinaria quanto silenziosa: solamente nel silenzio ha potuto crescere e compiersi. Non si tratta, però, di una storia isolata. L’avvertimento di don Luigi Locatelli, ai tempi coadiutore a Varese presso la parrocchia di San Vittore, è un primo indizio. Don Locatelli faceva parte – ha raccontato don Giovanni Barbareschi, altro protagonista della nostra storia – di un nucleo di «sacerdoti che fa riferimento a monsignor Carlo Sonzini ed esplica una vasta attività di sostegno ai nuclei partigiani della zona e di protezione verso i renitenti alla leva, i prigionieri fuggiti dai campi di concentramento, gli ebrei: don Franco Rimoldi, don Natale Motta, don Ernesto Pisoni. Per tutto il periodo fino all’aprile ’45» continua don Barbareschi «don Luigi agisce in secondo piano, aiutando e proteggendo: tutti sanno che possono contare su di lui per nascondere immediatamente un fuggiasco o un ricercato, per avere un falso certificato di copertura, per la indicazione di una possibile via di espatrio clandestino». Calogero Morrone era un pezzetto, un anello di una rete più ampia. Parte di questa rete, quella più organizzata, aveva un nome, o meglio, un acronimo: OSCAR, e cioè “Organizzazione Scout Collocamento Assistenza Ricercati”. La “S” fu presto sostituita da “Soccorso” per una ragione molto semplice: per essere efficace, un’organizzazione clandestina non doveva fornire altri riferimenti che quelli assolutamente indispensabili. Inoltre, le organizzazioni scout erano state messe fuori legge dal fascismo.

Una fiamma, però, non verrà deposta. Si tratta di quella del gruppo scout di San Sepolcro, a Milano, guidato da un ventiquattrenne, Giulio Cesare Uccellini, che insieme ad altri darà vita alle “Aquile randagie”, all’insegna del motto «Resistere un giorno più del fascismo». Ha spiegato don Andrea Ghetti:

Il movimento scoutistico clandestino aveva un duplice scopo: mantenere l’idea di personalità, di libertà, di autonomia, di fraternità e preparare i quadri per il momento della ricostruzione, avere una forza propria di resistenza ideologica per impedire ai giovani di accettare una sola visuale della vita, della storia, della politica. Il valore di questo sta nel fatto che furono dei ragazzi a dire “no” al fascismo, quando tutti si piegavano nonostante le denunce con interrogatori alle sedi fasciste e alla Questura, ma il nostro “no” rimaneva intatto.



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