Carlo III by Antonio Caprarica

Carlo III by Antonio Caprarica

autore:Antonio Caprarica [Caprarica, Antonio]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2023-03-30T12:00:00+00:00


15

Il discepolo dei guru

L’IMMAGINE di Carlo come uomo d’azione capace di guidare jet ed elicotteri tornava certamente utile al progetto coltivato a Corte, promosso dal principe Filippo e benedetto dalla regina, di presentare al mondo un’immagine più moderna della monarchia. Pare ovvio che il futuro sovrano dovesse giocare un ruolo di punta in questo piano di ammodernamento. Ma come? E fino a che punto? Fu presto evidente che le intenzioni di Carlo andavano ben oltre i limiti delle tradizionali attività filantropiche e caritatevoli della Corona.

Nel 1977 Elisabetta II, appena cinquantunenne, celebrava il Giubileo d’Argento, suscitando un entusiasmo e un sostegno popolari francamente inaspettati dopo la rivoluzione dei costumi imposta dal ’68. Alla soglia dei trent’anni, il primogenito e successore si rendeva ben conto che la sua attesa del trono sarebbe durata ancora molto a lungo. E una vita passata, come il padre Filippo, a tagliare nastri e svelare targhe commemorative non era quello che desiderava.

In realtà il progetto che aveva in testa aveva preso forma già verso la fine del servizio in Marina. Nel giugno 1976 aveva ottenuto il permesso della madre per costituire lo strumento legale per il suo piano di intervento sociale: The Prince’s Trust. Un’organizzazione di beneficenza, certo, ma a differenza di tante altre attività benefiche dei reali, con un impatto diretto su un terreno di forte valenza politica (e perciò rischioso per la monarchia): formazione e avviamento al lavoro dei giovani provenienti dalle comunità più svantaggiate. Secondo le sue stesse parole, Carlo voleva aiutare la gioventù più alienata delle aree urbane, dove i sudditi di colore erano maggiormente concentrati. Ma il piano poteva funzionare solo se fossero stati «loro stessi a dirigere lo spettacolo». E a questo fine, il compito del suo Trust sarebbe stato proprio di garantire piccole sovvenzioni a «progetti di autoimpiego».

Lo schema concepito dal principe con il suo entourage aveva suscitato subito forti perplessità tra i cortigiani di più alto rango. Non solo rischiava di entrare in conflitto con altre iniziative benefiche dei reali a favore dei minori, ma a preoccupare era soprattutto il suo elemento innovativo: dare denaro sonante in mano a ragazzi spesso problematici comportava il pericolo di incorrere in truffe e disavventure, e in definitiva un’alta probabilità di fallimento. Carlo non volle sentire ragioni. Dando prova della testardaggine che, nel bene e nel male, sarebbe diventata uno dei suoi marchi di fabbrica, impose la propria volontà anche grazie ai risultati positivi di alcuni esperimenti pilota. «Sono stati estremamente incoraggianti», disse in un discorso alla Camera dei Lord nel giugno 1975 e, in una strabiliante obliterazione dei suoi pessimi ricordi di Gordonstoun, arrivò a lodare l’insegnamento dell’odiato maestro Kurt Hahn: «Un ragazzo deve sfidare se stesso e scoprire il suo personale livello di resistenza e il potere della volontà».

Chissà se in quel momento il principe si rese conto che stava parlando di sé, riconoscendo inconsciamente che tutta la storia dei suoi ultimi dieci anni era stata un tentativo di mettere in atto i severi insegnamenti del guru tedesco, tanto odiato nell’adolescenza.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.