Decreazione by Anne Carson

autore:Anne Carson [Carson, Anne]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Utopia
pubblicato: 2023-03-31T22:00:00+00:00

QUAD

In quanto a chiarezza dei segni siamo dinanzi a degli esperti.

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come inizia

Inizia con una sottigliezza – sottile come il piatto della realtà su cui si risale (da dietro) quando ci si risveglia da un sogno troppo luminoso – e sottilmente su quel piatto Beckett ha posto in equilibrio la sua piccola fabbrica di segni evidenti. Segni evidenti si inclinano e corrono su quel piatto mai esasperato, mai goffo, mai crudele. Tutti i segni evidenti che Beckett ha estratto dalle bizzarrie esasperate, goffe e crudeli di Malone e Molloy e Mildred, di Mag, Moran, Macmann, Mercier, Minnie, Winnie, Worm e Watt e Cristo e così via (immagino) sono finiti qui, messi in salvo per esser studiati, messi in movimento in un’immagine.

perché risparmiare i segni evidenti

Una domanda migliore: Beckett può davvero sembrarci una persona che si è interrogata sui propri impulsi economici? Una volta che si è deciso a risparmiare i segni evidenti, possiamo sperare di ritrovarci «oltre quel nero oltre» dove tutto ciò che non è chiaro, non è segnato, semplicemente se ne va. Andarsene è fondamentale. Anche questi segni evidenti sembrano volersene andare.

se ne vanno

Sì, ma tornano, poi se ne vanno di nuovo e tutto termina tra le uscite di scena. Termina nel tempo, voglio dire, tutto rimane bloccato.

c’è una trama

Continuare a muoversi per tutto il tempo e non toccare il buco al centro della sottigliezza. Ogni segno evidente si sposta da un angolo della sottigliezza, (che è rettangolare), schiva il buco al centro, si sposta verso un altro angolo, cammina attorno al bordo fino all’angolo più vicino in senso antiorario, si sposta da quell’angolo, e così via.

a cosa serve il buco

«Abgrund ist “E”», diceva Beckett. Non chiedetemi cosa significhi questa vocale. Disse anche «zona di pericolo», citando uno degli interpreti.

quanti segni

Da uno a quattro alla volta. Si sommano o si sottraggono in sequenza, 1 2 3 4 3 2 1, mediante uscite ed entrate in scena: pura Ringkomposition come una scena di battaglia in Omero. Parlo in termini ideali. Di fatto Beckett inizia la sua sequenza con 2 e spegne la telecamera prima dell’ultima uscita.

che aspetto hanno

Niente volti solo mantelli. Blu, rosso, giallo e bianco in Quadrat I, tutti bianchi in Quadrat II. Sembrano tesi. In quanto a chiarezza dei segni siamo dinanzi a degli esperti. «Sarebbero auspicabili delle lezioni di danza classica», diceva Beckett.

il sesso conta

«Sesso indifferente», diceva Beckett.

che dire della musica

Fiochi suoni di percussioni, tink-tonk, in Quadrat I, sincronizzati ai movimenti dei segni evidenti, il tutto è frenetico come una siepe di grilli: conoscete quell’antica ceramica cinese che qualcuno chiama «smalto crepato»? Nulla in Quadrat II, solo lo strascicare dei piedi. Si è portato le sue pantofole per produrre lo strascicamento giusto.

grande sbalzo d’umore

Quelli completamente in bianco vanno più lenti, più lenti, sembrano più tristi, acquisiscono quell’aspetto di chi affoga nell’eternità che Beckett assume nelle ultime foto.

perché bianco

Gli amanti di Beckett lo definiscono un incidente. Un tecnico tedesco ha riprodotto il nastro di Quadrat I in bianco e nero, e Beckett l’ha visto, gli è piaciuto e ha scritto Quadrat II.

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