Eureka! Storia avventurosa delle scoperte, invenzioni e prime volte che hanno cambiato l'umanità by Cody Cassidy

autore:Cody Cassidy [Cassidy, Cody]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: History, General, Science
ISBN: 9788865769485
Google: TUpDEAAAQBAJ
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 2021-09-16T12:51:10+00:00

11. Chi ha inventato la ruota?

Se gli anni della nostra specie sulla Terra corrispondessero a una giornata di ventiquattro ore, questo evento sarebbe accaduto 25 minuti prima

della mezzanotte (5400 anni fa)

Centinaia di migliaia di anni prima dell’invenzione della ruota, qualche sfortunato ominide inciampò su una roccia instabile o su un tronco e – appena prima di spaccarsi il cranio – scoprì che un oggetto tondeggiante riduce l’attrito col terreno.

L’ineluttabilità di questo momento illuminante spiega l’antica ubiquità dei rulli, che altro non erano che semplici tronchi posizionati al di sotto degli oggetti pesanti. Gli egiziani e i popoli della Mesopotamia li utilizzarono per costruire le monumentali piramidi e far scivolare le pesanti attrezzature da costruzione, mentre le comunità della Polinesia per spostare le statue di pietra moai sull’Isola di Pasqua. I rulli, però, non sono particolarmente efficienti: devono esser sostituiti quando rotolano in avanti, e anche se sono ancorati al suolo l’attrito li rende estremamente difficili da spostare. La soluzione – e il colpo di genio – era l’asse. Eppure, nonostante la scomodità dei rulli, non sembra che nessuno, in nessuna parte del mondo, abbia scoperto la ruota e l’asse prima di un brillante vasaio vissuto circa seimila anni fa.

L’asse più antico mai scoperto non è infatti montato su un carro o su un carrello, ma sul tornio di un vasaio della Mesopotamia. A prima vista potrebbero sembrare macchine piuttosto elementari, ma in realtà offrono la prima testimonianza concreta del fatto che qualcuno, da qualche parte, abbia compreso che il centro di un disco in rotazione è stazionario e abbia usato questa consapevolezza per trarne un vantaggio sotto il profilo della meccanica. Si tratta di un’osservazione così brillante e così innovativa che non sappiamo dire con certezza che origini abbia l’idea di fondo – forse una perlina che ruotava sul filo di una collana? –, dato che non ci sono evidenti corollari in natura. L’asta viene chiamata asse, e molti studiosi la considerano la più grande intuizione in fatto di meccanica mai compiuta nella storia dell’umanità.

Eppure c’è ancora un ampio balzo concettuale che separa la ruota del tornio utilizzata dal vasaio e una serie di ruote applicate a un oggetto mobile. Le ruote in serie, a quanto sappiamo, sono state inventate per la prima volta da una vasaia o un vasaio, dato che gli assi più antichi vennero realizzati in argilla, erano lunghi circa cinque centimetri e si trovavano sotto delle piccole figure mobili.

Il primo veicolo su ruote, in altre parole, è stato un giocattolo.

Come abbiamo visto, l’archeologia mostra una certa riluttanza a descrivere un qualsivoglia artefatto antico come «giocattolo», ma in questo caso le prove appaiono schiaccianti.

Nel luglio del 1880 l’archeologo Désiré Charnay individuò le prime ruote in serie nelle Americhe precolombiane. Si trattava di una piccola scultura raffigurante un coyote, montata su quattro ruote, e Charnay la rinvenne nella tomba di un bambino azteco sepolto a sud di Città del Messico.

Charnay nel suo libro The Ancient Cities of the New World avanza l’ipotesi che quel giocattolo fosse il cimelio

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