Fare assieme by Ezio Manzini & Michele D'Alena

autore:Ezio Manzini & Michele D'Alena [Manzini, Ezio & D'Alena, Michele]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Egea

Alcuni esempi

Le istituzioni sanitarie in molte situazioni hanno «aperto le porte» immaginandosi come registi di processi sociali, sia per collegare i diversi fattori che contribuiscono alla salute individuale e di comunità, sia per costruire responsabilità diffuse rispetto ai diversi aspetti della vita comunitaria.

Un’esperienza emblematica in questa direzione è la Casa della Comunità Le Piagge di Firenze. «La CDC – evidenzia la dottoressa Francini, uno dei medici coinvolti nel progetto – si pone come riferimento locale di un’utenza che vive numerose barriere di accesso e di fruizione del SSR. In questo complesso contesto di intervento, maggiore è il grado di vulnerabilità sociale, più rilevante è il ruolo della CDC come luogo di primo contatto e assistenza sul territorio. La “missione” della CDC si concretizza anche nella capacità di creare reti e legami con le realtà territoriali, nell’idea di costruire un percorso partecipato e rivolto alla comunità. In questa prospettiva, gruppi e attori del terzo settore storicamente attivi nelle attività di promozione sociale, offrono un servizio di informazione e orientamento all’interno della struttura ASL. La loro presenza costituisce un ponte tra sistema socio-sanitario e comunità». «La Casa della Salute/Casa della Comunità ambisce cioè a porsi come regista delle realtà del territorio che contribuiscono a far stare bene le persone, pur configurandosi in modo diverso da contesto a contesto, in relazione alle peculiarità sociali, culturali, geografiche, economiche, politiche, demografiche di una comunità e volto alla promozione della salute piuttosto che alla sola assistenza»13.

Un altro esempio è il «Forum dei cittadini» attivato nella Casa della Salute di Chiaravalle (CZ): «Rappresenta il vero motore propulsivo di quella che non vuole essere esclusivamente una struttura sanitaria, quanto piuttosto l’elemento catalizzatore di tutte le istanze della comunità per la costruzione di un concreto welfare solidale. È strumento dei cittadini per intervenire direttamente o attraverso le proprie associazioni e istituzioni, contribuendo con proposte e pareri sia nell’impostare le decisioni che nel valutare la qualità percepita in fase di accertamento dei risultati raggiunti. È composto da un rappresentante per ciascuna associazione di volontariato, di advocacy e di auto-mutuo aiuto che operi nel campo della salute e che sia presente nel bacino d’utenza della Casa della Salute»14.

Interessante è anche il cammino intrapreso a Parma, dove Azienda Sanitaria e Ospedaliera, Università, Comune e il CSV locale, attraverso una lettera di intenti, hanno avviato un percorso di accompagnamento dalle Case della Salute alle Case della Comunità basato su impegni per la formazione, l’alleanza e la ricerca e sperimentazione. Dal punto di vista operativo, il primo passo concreto di questa partnership è stato proprio capire attraverso interviste individuali valori, vissuti, attese e disponibilità dei diversi soggetti coinvolti15.

Altre buone pratiche sono riscontrabili nella Casa della Salute/Comunità delle Colline Matildiche in tema di talenti sociali16; nel progetto della Bottega del Possibile a Piossasco17, centrato sulla preminenza del sostegno alla domiciliarità; in quello del Disegno di Sussidiarietà Condiviso del Terzo Settore Brianza18; nel progetto La Salute come disegno di prossimità: l’esperienza bolognese delle microaree, teso a dar voce alle diverse istanze sociali in termini sia di bisogni sia di opportunità e forme originali di partecipazione19.

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