Ferguson Will - 2009 - Felicità® by Ferguson Will

autore:Ferguson Will [Ferguson Will]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
ISBN: 9788807817984
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2012-08-14T22:00:00+00:00

29.

Al volante della macchina di sua moglie, Edwin Vincent de Valu procedeva più che altro a forza di bestemmie. Imprecava e malediceva la piccola e insulsa due volumi ogni volta che schiacciava o lasciava la frizione, avanzando a singhiozzo nelle stradine residenziali del South Central Boulevard. Estendendo rapidamente i suoi rancori, Edwin aveva preso a inveire a casaccio contro pedoni, animali e occasionalmente contro qualche albero. Edwin odiava la macchina di Jenni, proprio come odiava il compito senso di soddisfazione di Jenni e il suo gatto. Era troppo maledettamente agile (la macchina, non il gatto; il gatto era un grosso batuffolo di pigrizia felina supernutrito e superazzimato). La macchinetta gialla di Jenni non aveva un minimo di sprint. Camminava, certo; ma non rombava. Edwin voleva una macchina in grado di rombare. Non c’era niente nella macchina di Jenni che non fosse stupido, perfino il clacson. Soprattutto il clacson. Uno ci picchiava sopra il pugno, e quello emetteva un tenue tut-tut cinguettante, che non esprimeva correttamente il reale stato d’animo che volevi manifestare quando ti avevano tagliato la strada. “Brutto figlio di puttana! Tut-tut.” Rovinava completamente l’effetto.

Non che ci fosse un traffico di quelli per cui bisognava proprio litigare. Al contrario. In genere una puntatina al supermercato comportava pressappoco sei minacce di morte, quattro collisioni quasi fatali e almeno il rischio di un cazzotto in faccia. Quel giorno le strade erano calme. I furori stradali non erano affatto rilevanti. Gli uccellini cantavano. Il sole splendeva. Moltissime sembravano le persone a piedi, il che era un peccato, perché quando la domenica alle quattro del pomeriggio tua moglie ti manda a comprare trigonella proprio mentre ti stai guardando un’eccellente replica di Chi è il capo?, be’, che diamine, uno avrebbe voglia di una bella rissa automobilistica, non foss’altro per giustificare la propria irascibilità. Quel giorno però le strade erano tranquille come una pubblicità televisiva. Il sole filtrava tra le foglie; le coppiette passeggiavano mano nella mano sui marciapiedi. Edwin si fermò davanti all’Emporio Alimentare Buona Salute del Sole Olistico (ex “Le Vie del Benessere”). Nel parcheggio non c’erano macchine, ma il negozio era affollato. Sembrava che tutti se la prendessero comoda, facevano languidamente i loro acquisti, ritiravano con calma il resto, uscivano dal negozio in tutta tranquillità. Assolutamente noioso.

“Vita! Amore! Saggezza!” gli disse un commesso dal pizzetto sottile, mentre Edwin si precipitava fuori con il suo sacchetto di trigonella biologica raccolta a mano.

Fuori, di fianco a quella di Edwin, c’era una macchina in doppia fila con il motore acceso. “Assurdo,” disse Edwin. “Con tutto il posto che c’è, devono venire a parcheggiare proprio accanto a me?” Tre uomini in completo di seta ne uscirono e si piazzarono lì, a braccia conserte, mentre Edwin si avvicinava.

“Ehi! ” fece Edwin. “Quella lì è la mia macchina.”

Spuntò un quarto uomo, uno yuppie sorridente, abbronzato e lentigginoso, con una polo color pastello e un maglioncino buttato sulle spalle con nonchalance. “Ehilà, salve!” disse facendo un passo avanti, tutto denti bianchi. “Edwin de Valu, giusto? Come cacchio sta? Splendida giornata, non trova? Da essere contenti di stare al mondo.

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