Guida - L'innovazione per l'ambiente by AA.VV

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autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: IlSole24Ore Publishing and Digital


Le cose stanno tuttavia cambiando e, negli ultimi anni, molti passi avanti sono stati fatti, grazie alla definizione ed entrata in vigore del Testo Unico delle foreste, alle nuove risorse messe a disposizione dal governo attraverso il decreto Made in Italy lo scorso anno, e alla conseguente nascita del cluster nazionale Italia Foresta legno a luglio dello scorso anno, che ha l’obiettivo di mettere insieme industria e mondo della ricerca «per promuovere e sostenere iniziative di rete tra mondo forestale e mondo della prima e seconda lavorazione del legno, rafforzare i legami tra imprese, istituzioni territoriali ed enti di ricerca, anche per sostenere il trasferimento tecnologico e mettere a sistema le realtà di aggregazione industriale e le reti già presenti in ambito locale, regionale e sovraregionale, creando sinergie nei processi di innovazione e di marketing». Tra i compiti principali, anche quello di valorizzare il prodotto legnoso nazionale, basato su principi di certificazione di qualità, di sostenibilità e di tracciabilità. Obiettivi per i quali l’adozione di tecnologie avanzate è sicuramente di grande aiuto.

«L’innovazione tecnologica – spiega Giuseppe Bonanno, direttore di Fsc Italia, l’organizzazione non governativa che da trent’anni promuove a livello globale la gestione forestale responsabile – è sempre più importante per proteggere l’ecosistema forestale e Fsc in questo ambito sta investendo con progetti e strumenti: dallo sviluppo della tecnologia blockchain, alla mappatura in tempo reale dello stato dei boschi attraverso il Geographic Information System (Gis), fino all’uso di tecniche forensi per lo studio, la catalogazione e il riconoscimento dei legni nel mondo».

Esistono ormai tecnologie molto avanzate di rilevazione satellitare, che consentono di avere immagini non solo bidimensionali delle risorse territoriali, ma anche di profondità: «Un aspetto importantissimo per il sistema forestale, perché permette di conoscere l’altezza delle piante e dunque misurarne lo stock e la massa», spiega Davide Pettenella, professore di Economia e politica forestale all’Università di Padova, nonché presidente del Cluster Foresta Legno. Inoltre, sono ormai possibili sistemi di monitoraggio addirittura sulle singole piante, per controllarne le attività di fotosintesi e l’accumulo di carbonio; i sistemi di blockchain permettono inoltre una precisa tracciabilità dei tronchi e del legname, elemento più che mai importante ora che è entrato in vigore in europa il regolamento Eudr che richiede, da parte delle imprese del legno-arredo (e di tutti i settori che in qualche modo trasformano i prodotti della silvicoltura), la garanzia che le proprie merci provengano da una filiera certificata e trasparente, legata ad attività di taglio ed esbosco legali e sostenibili.

«A queste tecnologie di monitoraggio si aggiungono quelle di taglio ed esbosco introdotte negli ultimi anni anche in Italia, in seguito alla tempesta Vaia, che ha portato molte aziende del Centro e Nord Europa a lavorare nel nostro Paese per tagliare, trasportare e lavorare i tronchi caduti, diffondendo l’uso di macchinari avanzati, che hanno permesso attività più efficaci e meno impattanti dal punto di vista ambientale», spiega Pettenella. Non solo: come accennato, queste nuove tecnologie hanno cominciato ad attrarre giovani operai boschivi nel settore e al tempo stesso sono state avviate interessanti iniziative di formazione della manodopera e dei formatori stessi.



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