I Corsari delle Bermude by Emilio Salgari

I Corsari delle Bermude by Emilio Salgari

autore:Emilio Salgari [Salgari, Emilio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: C. Italiani
editore: bandinotto
pubblicato: 2012-10-31T20:17:12+00:00


14

I TERRIBILI EFFETTI DELL'«AGUARDIENTE» SCORPIONATA

L'albergatore si era addormentato su una sedia sicché fu pronto ad aprire. Nel vedere i tre personaggi insieme con una bellissima fanciulla, fece un gesto di sorpresa, ma da uomo prudente non si permise nessuna domanda.

– Desiderate, miei gentlemen? – chiese stropicciandosi i grossi occhi.

– È pronta la stanza per la signora? – chiese sir William.

– Anche.

– Vieni, Mary: qui sei al sicuro, perché la mia spada e le sciabole dei miei marinai saranno sempre pronte a difenderti. Mi dispiace che sia un albergo d'infimo ordine, ma prima di tutto dovevo pensare alla tua sicurezza. Nessuno verrà certamente a cercati qui.

– E Diana?

– Se ne incaricherà domani Testa di Pietra. Lascia fare a lui. Albergatore fateci lume.

– Comandante, sareste per caso scontento del vostro vecchio mastro?

– Perché dici così, Testa di Pietra? – chiese sir William, sedendosi al tavolino.

– Pel borgo di Batz! Quando il Leicester, c'inseguiva non avevate un viso così triste. Eppure dovreste essere allegro, perché il vostro piano è riuscito e la vezzosa miss si trova ormai sotto la protezione dei cannoni della corvetta, dei vostri fedelissimi marinai e degli americani.

– Avrei voluto evitare quel colpo di spada, – rispose il baronetto.

– Capisco che nelle vene degli Halifax e dei Mac-Lellan scorre quasi il medesimo sangue, però non potevate lasciarvi bucare. Comandante, cacciate le nuvole che coprono la vostra fronte con un paio di bicchieri di questo Medoc.

Poi, volgendosi verso mastro Taverna gli disse:

– Sei un pessimo taverniere. Hai del Medoc, che forse non bevono nemmeno Luigi XVI e Maria Antonietta, e non ce l'hai mai offerto.

– Medoc! – esclamò mastro Taverna. – Che cos'è?

– Anche questo l'ha comperato tuo padre?

– Sì, mio gentleman.

– Ecco, tuo padre in certi momenti doveva essere un gran buongustaio, ma quando non era ubriaco. Guarda se hai ancora di queste bottiglie, e mettile tutte a nostra disposizione, anche se sono cento.

– Ve lo prometto.

– Va' intanto a cercarne un'altra, poiché le bottiglie francesi sono piuttosto piccole, e quello che contengono non basta nemmeno ad un mozzo.

L'albergatore obbedì docilmente.

– E ora – continuò l'eterno chiacchierone – beviamo, comandante, alla salute della vostra graziosissima fidanzata... Giù, signore: questo Medoc scorre come l'olio.

Il Corsaro accettò il consiglio e vuotò il bicchiere.

– Ora che vi siete bagnata la lingua, comandante, discorriamo. Come faremo a tornare a bordo della corvetta, se la camera da mina è saltata? Quel passaggio ormai ci è chiuso.

– Volevo domandarlo a te – rispose sir William

– Si potrebbe approfittare di qualche notte oscurissima per varcare le trincee e raggiungere la Mistica. Io e Piccolo Flocco andremo ad esplorare intorno alle fortificazioni per trovare il passaggio, senza correre il pericolo di farci fucilare.

– Bisognerebbe andarsene al più presto – disse sir William. – Non mi sento affatto sicuro nemmeno qui.

– Dubitereste di mastro Taverna? Se è così, scendo subito in cantina e gli taglio la lingua.

– Non è di lui che temo. È del soldato.

– Di quel ragazzone?

– Egli ti ha introdotto nella torre e ha bevuto con te.



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