I comunisti mangiano i bambini by Stefano Pivato

I comunisti mangiano i bambini by Stefano Pivato

autore:Stefano, Pivato [Pivato, Stefano]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Storica paperbacks
ISBN: 9788815322821
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2013-10-14T22:00:00+00:00


Falsi rapimenti e disperazione di madri

Spesso l’invito a impugnare le armi sotto le insegne della Repubblica sociale e a seguire «la via che il dovere vi addita attraverso i teneri baci, gli sguardi smarriti dei vostri piccoli», è seguito dal minaccioso augurio «a tutti coloro che al di qua del Sangro aspettano gli inglesi e i russi, di vedersi strappare i figli dalle braccia e di assistere impotenti alle loro lacrime»[59]. Di qui le finali invettive contro la cospirazione «giudaico-badogliana» e le ripetute invocazioni affinché «siano maledetti in eterno Vittorio Emanuele, Pietro Badoglio e la cricca dei traditori»[60].

La figura della madre e della donna, nelle varie funzioni che essa ricopre nell’universo familiare, diviene centrale nella campagna stampa sulla deportazione dei bambini. Nel periodo della Repubblica sociale italiana si allarga, infatti, quel ruolo di sposa e madre esemplare codificato negli anni Trenta. Se durante i primi anni della guerra prevale l’icona della madre che ha sacrificato i suoi figli, l’epilogo del fascismo la trascina fuori dal focolare domestico e la spinge ad avere un esercizio attivo nelle file dei combattenti. Ma il suo compito principale diviene quello di spingere alla lotta gli imbelli e i renitenti attraverso un’opera di convincimento di quanti (fidanzati, sposi, mariti, figli) hanno abbandonato la divisa[61].

Mamme, nonne, vedove, spose, fidanzate e sorelle sono chiamate a fare opera di proselitismo per le file dell’esercito repubblicano, o a presentare in una luce salvifica l’alleato tedesco presso i loro congiunti maschi. Sulle donne ricade in definitiva la responsabilità principale della preservazione della società italiana dal caos e dal disonore[62]. E su questo registro si moltiplicano gli appelli alle madri:

La Patria ha oggi più che mai bisogno di avviare i suoi figli al lavoro redentore, di guarnire le sue frontiere, di costituire saldi presidi militari […]. Non permettete ai vostri figli di imitare il gesto obbrobrioso e disumano di coloro sui quali grava la vergogna di aver permesso alle orde mercenarie assoldate dall’oro inglese ed ebreo di calpestare la nostra terra[63].



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