IL PORTONE DEL DIAVOLO: Storie horror popolari con diavoli, fantasmi, draghi e morti senza sonno (Italian Edition) by Arduino Rossi

IL PORTONE DEL DIAVOLO: Storie horror popolari con diavoli, fantasmi, draghi e morti senza sonno (Italian Edition) by Arduino Rossi

autore:Arduino Rossi [Rossi, Arduino]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-02-13T05:00:00+00:00


10) Il pozzo di San Patrizio

I pagani avevano mantenuto per molti anni, dopo il trionfo del cristianesimo, un cimitero, dove conservavano, in modo celato, i loro riti da idolatri.

Quando anche l'ultimo seguace delle divinità degli inferi si convertì alla giusta fede, quel luogo rimase abbandonato nella selva: solo gli animali rapaci si nascondevano tra le rovine delle tombe, tra le lapidi spezzate.

Fu presa la decisione di raggruppare tutti quei sarcofagi e gettarli in una cavità profondissima, in modo da non permettere agli adoratori di Satana di cantare qualche messa nera.

Di quella cavità, posta sopra una collinetta, nessuno vi fece caso sino a quando, da quella vasta voragine, non uscirono gli spettri in cerca di vendetta e con tanto rancore contro i cristiani.

Era sempre di notte: apparivano sulle ali di luce opaca, volavano fuori dalla cavità come zanzare dal nido e salivano, spalancando le loro fauci tremende, assetati di sangue e vita umana.

Erano esseri tenebrosi che bussavano alle porte delle case, cercando di insinuarsi nelle abitazioni delle persone per bene,portando odio, rancore, terrore, confusione nel cuore.

Fu presa la giusta decisione di coprire quell'apertura con un enorme macigno, trascinato da tutto il paese con corde e tronchi.

Con la chiusura della cavità la gente non si sentiva ancora tranquilla: fu costruito un santuario, sopra la collinetta, per mettere a guardia del luogo un Santo.

Fu prescelto San Patrizio, perché sarebbe stato il più adatto a impedire la fuga delle anime in pena: si temeva che dal pozzo, necessario per dare acqua al santuario, uscissero ancora i dannati.

Il luogo fu chiamato: la collina del pozzo di San Patrizio.

Non si ebbero miracoli come quelli che fece il Santo in Irlanda, sconfiggendo le carestie, facendo sgorgare l'abbondanza dal suo pozzo benedetto.

Comunque non ci furono più spettri che infastidirono le anime vive e fu sufficiente ringraziare il Santo con una solenne processione una volta all'anno.

Dal paese salivano i paesani sino alla collinetta, dove si ergeva il bel luogo sacro, con le sue arcate costruite sulla roccia.

Il rustico edificio romanico era stato abbellito da arcate e da una statua del Santo, dominante la vallata.

C'era sempre un'aria macabra alla sera attorno al luogo e la gente la evitava, temendo di incontrare qualche anima morta: il timore dei defunti è duro da sconfiggere tra i valligiani,nonostante l'aiuto del Cielo.

La tradizionale devozione verso il Santo affievolì nei secoli e la gente abbandonò il santuario al suo destino: per anni rimase disabitato e cadde in rovina, poi un vagabondo si rifugiò.

Il tetto era in parte crollato, la canonica accanto non aveva più porte né finestre, ma la chiesa resisteva ancora alle intemperie, al potente vento della valle, ai saccheggiatori occasionali.

L'ospite della chiesa di San Patrizio era un giovane un po' troppo magro per essere un eroe, forse anche un po' pazzo, ma certamente dal carattere audace.

Non erano certamente gli spettri a intimidirlo e, indifferente alle dicerie, andava nella cripta, dove c'era il pozzo, e lì dormiva.

Il brusio che si udiva alla bocca del pozzo lo infastidiva e, curioso, volle calarsi per capire di



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