Il mare della rovina by Pam Godwin

autore:Pam Godwin [Godwin, Pam]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Quixote
pubblicato: 2022-09-15T00:00:00+00:00

Capitolo Trenta

L’alba era una vista gradita mentre illuminava l’orizzonte e scioglieva l’oscurità del giorno precedente, e quel profumo misto di acqua salata e aria pulita mi rinvigorì.

Scivolai dal letto, non sorpresa di trovare il lato di Ashley freddo e vuoto, e zoppicai verso la porta aperta del balcone. La ferita al piede era irrilevante, la sentivo a malapena. Avevo ricevuto le migliori cure possibili e avrei camminato con un’andatura normale per quando avremmo raggiunto New Providence.

Tuttavia, dovevo ancora affrontare gli altri passi falsi che avevo fatto.

Al parapetto, fissai l’oceano vuoto. Il sole brillava rosa e lavanda, riflettendosi come diamanti scintillanti sulla superficie dell’acqua. I raggi caldi mi baciarono il viso bagnandomi la camicia da notte. L’aliseo cercava i miei capelli, aggrovigliando le ciocche come se non avesse niente di meglio da fare.

Cosa dovevo fare?

Ero sposata con un adultero che non mi avrebbe mai lasciata andare e desideravo un nobile che non mi avrebbe mai sposata. Se e quando i due uomini si fossero scontrati, si sarebbero prontamente uccisi a vicenda. Avrei dovuto sperare in quell’esito e fuggire nel momento in cui fosse accaduto, ma stavo scoprendo velocemente che la mia capacità di esercitare la logica era inesistente quando si trattava di loro.

Anche se il mio affetto per Ashley fosse stato ricambiato, lui non avrebbe disertato la Marina Reale o ignorato la sua famiglia, il suo grado e gli obblighi per stare con una donna rovinata e senza titolo. Inoltre, una relazione con lui non avrebbe interrotto quella da cui ero fuggita negli ultimi due anni.

Una cosa che avevo imparato era che l’amore non vinceva nulla. Avrebbe solo reso la mia situazione senza speranza ancora più disperata.

Un fruscio provenne dalla zona giorno. Dei passi? Pensavo di essere sola.

Curiosa, tornai dentro e seguii il rumore attraverso la camera da letto, il soggiorno e… Oh. Sollevai le sopracciglia.

Ashley era seduto al tavolo, con indosso i calzoni e nient’altro. Un uomo robusto con le gambe storte era chino su di lui, passandogli un rasoio affilato lungo il collo.

«Hai la barba?» Mi avvicinai, strizzando gli occhi alle linee d’acciaio della mascella di Ashley. «Da quando?»

«Buongiorno, signorina Sharp.» Mi guardò di sbieco senza voltare la testa. «Come va il piede?»

«Buongiorno. Il piede sta bene. Ma seriamente, non sapevo che potessi farti crescere i peli del viso.»

«Non che la cosa ti riguardi, ma posso, e succede.»

Il barbiere finì e si voltò per riporre gli strumenti. Mentre prendeva un asciugamano, lo battei sul tempo.

«Posso?» Sollevai il panno e incontrai lo sguardo fisso di Ashley.

Mi fissò un momento prima di fare un cenno rigido. «Può andare, Sergente.»

L’uomo con le gambe storte uscì dalla cabina con il suo piccolo sacco di attrezzi.

Quando la porta si chiuse, mi infilai tra le ginocchia aperte di Ashley e mi sedetti sul bordo del tavolo. Sporgendomi, feci scorrere l’asciugamano lungo la forte colonna del suo collo.

Le sue labbra si aprirono e io risucchiai le mie tra i denti. Potevo ancora sentire il sapore dei suoi baci e il suo muscoloso corpo maschile avvolto intorno a me.

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