Il mostro di Firenze. Anatomia di un processo mediatico by Edy Salemi

autore:Edy Salemi [Salemi, Edy]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: True Crime, Murder, General, Serial Killers, Organized Crime
ISBN: 9788825424584
Google: TJ--EAAAQBAJ
editore: Delos Digital
pubblicato: 2023-05-16T10:43:44+00:00

2.6. La cartuccia rinvenuta nell’orto

Il 29 aprile 1992 alle ore 17,45, all’interno del foro di un paletto di cemento da vigna che il Pacciani aveva steso per terra a mo’ di cordonatura del vialetto, veniva ritrovata (a favore di telecamera e con grande giubilo dei giornalisti che seguivano la maxi perquisizione) compattata con la terra che colmava il foro, una cartuccia cal. 22 L.R. Sottoposta a un primo esame da parte del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, il dirigente, con relazione in data 2 maggio 1992, evidenziava che:

1) il reperto esaminato consisteva in una cartuccia cal. 22 L.R. a piombo nudo, marca Winchester, tipo Standard, sede H;

2) la lettera H impressa dal punzone sul fondello del bossolo, pur non trovando esatta corrispondenza con quelle riprodotte nei rilievi fotografici della perizia, poteva comunque considerarsi compatibile con le stesse;

c) il fondello del bossolo della cartuccia era interessato da una netta e definita "impronta di spallamento” (una serie di microstriature lasciate sul margine laterale del cerchio del fondello della cartuccia dalla massa, che vengono impresse al momento del caricamento della cartuccia prima che questa si alloggi nella camera di scoppio), utile per eventuali successivi confronti balistici;

d) la presenza di detta impronta provava che il reperto era stato caricato in un'arma;

e) le impronte di spallamento sono tipiche per ogni arma e possono essere confrontate sia tra cartucce non sparate sia tra cartucce sparate, sicché poteva essere utile eseguire un confronto tra il reperto in esame e i vari bossoli sequestrati sui luoghi degli omicidi.28

Veniva, pertanto, attivato il meccanismo dell’incidente probatorio per effettuare immediatamente un’analisi sulla cartuccia, ponendo ai periti una serie di quesiti, in particolare chiedendo loro di ricercare, ed eventualmente comparare, le microstrie presenti sulla cartuccia sequestrata nell’orto del Pacciani con quelle repertate sui luoghi dei delitti, comparare la lettera H punzonata sul fondello e si disponeva di procedersi con una perizia chimico strutturale microanalitica, chiedendo, particolarmente, di determinare il presumibile periodo di interramento della cartuccia e i fenomeni di corrosione relativi.

La cartuccia ritrovata nell’orto di Pacciani, però, si rivelerà controversa per un duplice ordine di ragioni: 1 – le microstrie; 2 – la perizia chimico strutturale.

I periti, in primis, stabiliscono che negli otto episodi criminosi furono utilizzate cartucce Winchester di almeno due differenti modelli e, quindi, provenienti da almeno due diversi lotti di fabbricazione (piombo nudo o ramati). In ogni caso “il punto fondamentale della perizia verte sulla rilevata presenza di microstrie sul collarino della cartuccia rinvenuta nell'orto dei Pacciani e sul punto se esse siano comparabili o meno con le microstrie eventualmente presenti sui bossoli repertati sui luoghi degli omicidi.” Cosa sono le microstrie? Si tratta di piccole incisioni29 provocate sul bossolo dallo strisciamento sulle parti metalliche dell’arma, nella fase di introduzione della cartuccia in canna, quindi la loro presenza indica incameramento nell’arma, la loro assenza, a contrario, che la cartuccia non è mai stata inserita all’interno dell’arma.

È proprio in relazione alle microstrie che ogni certezza viene a cadere, perché, manca l’assoluta certezza che quella cartuccia trovata nell’orto possa essere stata incamerata nell’arma degli omicidi.

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