Il tempo delle rose by AA. VV

autore:AA. VV. [Mela, Solange]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

8 dicembre

Eleonor si guardò in giro stremata, voleva scappare: aveva passato la notte cercando di portare conforto e di aiutare, il più delle volte senza riuscirci. Sperava che tutta quella fatica non facesse male al bambino. Forse dovrei chiedere a un dottore di visitarmi. Ma non se la sentiva di portare via tempo a un ferito la cui condizione era nettamente più grave della sua.

Sentiva il bisogno di rifugiarsi tra due braccia forti e piene d’amore come quelle di suo marito. Invece era seduta sul bordo di un lettino e parlava con un marinaio gravemente ferito.

L’uomo le stringeva la mano e cercava di parlare, ma i suoi erano sussulti e rantoli. Non c’era parte del suo corpo che non fosse martoriato dalla feroce crudeltà della guerra.

«Non si sforzi» mormorò Ellie mentre faceva una lieve carezza sulle dita del moribondo.

«Deve portare a mia moglie la lettera» bisbigliò il giovane; era una litania che durava da alcuni minuti.

«Glielo prometto» lo confortò la giovane. «Ora cerchi di riposare così si rimetterà presto e potrà riabbracciare la sua famiglia.» Parlava con la coscienza di mentire; il medico un’ora prima le aveva confermato quello che era davanti agli occhi: un uomo appeso a un filo di vita che si stava sempre di più assottigliando.

Quando la jeep l’aveva lasciata all’ospedale, aveva capito subito la gravità della situazione in cui versava la struttura. Non c’erano abbastanza posti letto, né infermieri e medici. Tutto era immerso in un totale, cacofonico dolore che penetrava nell’animo ferendolo.

Non aveva avuto il tempo di chiedere informazioni, era stata subito indirizzata a un dottore che le aveva ordinato di portare sostegno e parole gentili ai feriti. Ellie non aveva più lacrime, il suo viso era una maschera di granito e il vestito era macchiato di sangue. Se la sua famiglia l’avesse vista, avrebbe fatto fatica a riconoscerla. Eppure, in quella confusione maleodorante continuava a cercare il suo Jacob.

Nessuno aveva saputo dirle dove fosse, anzi tra i feriti e i morti non risultava nessun vicecomandante Jacob Falco. Ellie non voleva credere che fosse ancora sulla sua corazzata, non voleva ascoltare i resoconti dei feriti meno gravi che raccontavano di una flotta americana distrutta.

Persa nei suoi pensieri tormentati non si accorse che il marinaio era spirato. «Ellie, abbiamo bisogno di lei» disse una voce alle sue spalle.

L’urgenza di quella richiesta la fece alzare ed emettere un sospiro stremato. Non guardò nemmeno l’infermiera che stava coprendo l’uomo deceduto. Era l’ennesimo corpo che veniva coperto.

Jacob era disteso sulla lettiga, due marinai lo scaricarono dalla jeep con molta attenzione e lo trasportarono nel piazzale dell’ospedale in attesa che gli assegnassero un colore o un numero. Un medico militare passava tra i feriti constatando le loro condizioni; il suo era il compito più infame: quello di decretare chi doveva essere curato e chi no.

I due uomini lasciarono Jacob vicino a un commilitone e se ne andarono. Avevano altre vite da portare in salvo; la loro era una spola senza fine.

La testa gli doleva e anche tutto il corpo, ma voleva rendersi utile.

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