Indivisibili by Andrea Canobbio

Indivisibili by Andrea Canobbio

autore:Andrea Canobbio [Canobbio, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788817863803
Google: ApW6AwAAQBAJ
editore: Rizzoli
pubblicato: 2000-03-01T23:00:00+00:00


3.

Le nostre guide hanno acceso tre fuochi ed è ormai tardissimo quando esco dalla tenda perché non posso dormire e mi dirigo verso una delle fiamme ancora vive, nessuno ha optato per il sonno sotto le stelle, paura di svegliarsi al freddo o di ricevere la visita notturna di un crotalo serpeggiante nel sacco a pelo, e in generale disagio per il cielo nero traforato di stelle molto più alto di un normale soffitto, e c’è una mezzaluna scipita che mette tristezza, e l’importante è non ammalarsi, situazione non così romantica e avventurosa dopotutto. Alla mia sinistra non distinguo le sagome nere contro il fuoco più lontano, due o tre indiani che ridono, i nostri cammellieri, o forse membri insonni del gruppo, poi altre ombre verso l’interno dell’oasi, gente che passeggia tra le palme al buio, ma davvero non mi interessa che mi vedano, non m’importa di quello che pensano, mi siedo senza dire una parola, senza sollecitare un saluto, semplicemente dovevo venire qui.

Ogni fuoco ha un nucleo puro e fragile e inadeguato che lo slabbrarsi e frastagliarsi della fiamma in gesti convulsi cerca di difendere, le parole sono le nostre fiamme e quasi sempre parlare rivela la debolezza che c’è in noi. Ma tant’è.

«Dove hai lasciato il tuo amico Nirmal?» chiedo voltandomi verso Malan. Continua a guardare il falò, il viso incendiato di luce.

«Non so. Ha detto di avere un amico a Jaisalmer, ma è difficile capire quando inventano una scusa.»

«Sembra che mentano sempre, usano un registro diverso per le conversazioni con gli estranei.»

«Sì, è probabile… Comunque capisco che non ne avesse voglia…»

«Della gita in cammello?»

«E della nostra compagnia.»

«Rosetta gliel’ha già detto?»

«Così pare.»

«Sono un po’ gelosa.»

«Di Rosetta?»

«Nooo», rido, «di te…»

«Di me?»

«Sì… perché hai saputo conquistarti la sua fiducia…»

«La fiducia di Nirmal? Oh, ne dubito, forse la simpatia, ma non ci vuole molto, è un ragazzo che ha un bisogno disperato di amici.»

«Be’, comunque sei entrato in confidenza con lui, sei l’unico del gruppo con cui parla… Io ci ho provato, ma non ne aveva proprio voglia.»

«Non è merito mio.»

Lo guardo.

«È stato lui.»

«È stato lui?»

«Sì, ti stupisce? Mi succede spesso… No, non spesso, ma mi succede…»

«E… in che modo?»

«Sei interessata?»

Sorrido. «Sì, può darsi…»

«Ecco, succede che mi facciano una domanda… e io non vedo perché non dovrei rispondere. Dopo, tutto è diverso.»

Aspetto che prosegua. Non prosegue. Cedo.

«Che domanda?»

Lui alza il viso verso di me. Allora capisco di cosa stiamo parlando fin dall’inizio, ci ho messo un po’, ma l’importante è arrivare.

«Cosa ti è successo?» mormoro.

Un giorno un uomo sta camminando per la strada nella sua città. Non si trova né vicino alla propria casa né vicino all’ufficio, è appena uscito da una riunione con un cliente, è una bella giornata, la primavera è in anticipo, e l’uomo non ha voglia di prendere subito il taxi che lo porterà a un altro appuntamento. Cammina per dieci minuti godendosi il sole, ed è felice, anche se non è una persona che si accontenta di così poco, ma il sole caldo nell’aria fresca primaverile



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