Killshot by Elmore Leonard

autore:Elmore Leonard [Leonard, Elmore]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Mystery, Letteratura, Suspense, Contemporary, Thriller
ISBN: 9788858402436
Google: b3oucgAACAAJ
Goodreads: 15755340
editore: Einaudi
pubblicato: 2010-10-07T04:00:00+00:00

12

Armand aveva detto a Richie: «E va bene, d'ora in poi non ti perderò di vista. Appena ti muovi fai cose da pazzi».

«Ho solo spaccato un paio di finestre. Non mi sono mica fatto prendere, no? Ho portato la macchina.» Una bella, una Dodge Daytona tutta nera con i vetri fumé scuri come la carrozzeria. Chiusa nel garage di Donna per tutta la settimana. Se era pulita, perché nasconderla? Il Corvo aveva un'idea fissa in mente.

«Non ti perderò d'occhio.»

«E va bene» aveva ribattuto Richie «e cosa mi dici quando vado al bagno? Vuoi stare a guardare? E quando dò una ripassata a Donna e tu sei lì a guardare Il prezzo è giusto? Oppure mangi come al solito? Oppure quando non sento più russare in casa e so che sei tu a prenderti il tuo turno? Vuoi che ti faccia compagnia? Potrebbe prenderci tutti e due insieme; è una gallina vecchia, ma coriacea. Sarebbe un passatempo. Che ne dici, Corvo, vuoi che glielo chieda? Oppure dobbiamo continuare a fingere che non te la chiavi anche tu? Credi che sia geloso o roba del genere? Fino a quando resteremo qui, Corvo? Se pensi che mi comporto da pazzo, merda, è questo che me lo fa fare. È come stare in isolamento, solo che insieme a te c'è la TV e ci sono animaletti di peluche, un killer mezzo indiano e una secondina, regina dei carcerati. Merda, tanto varrebbe stare in galera. Fino a quando, Corvo?»

«Okay» aveva detto finalmente Armand «mettiamo la testa fuori e vediamo che succede.»

Ora correvano sull'auto nera superando campi aperti nella notte, con la radio e il riscaldamento accesi, l'aria condizionata in funzione, Richie che guidava con il sedile spinto indietro, tenendo il volante a braccia tese, alzando la voce per sovrastare la musica rock che usciva dagli altoparlanti, dicendo nel buio al compare indiano: — La prima volta? La prima volta fu un tizio che si chiamava Kevin, avrebbe dovuto essere un amico mio.

Armand si protese in avanti per abbassare il volume. — Ti ha fatto la spia o cosa?

— No, ero pulito, appena uscito dalla galera con questa nuova identità che mi avevano dato… Aspetta un momento. Merda, questo è strano. Tu mi chiedi qual è stata la mia prima volta, e io penso subito a questo Kevin che conoscevo da prima. Ma c'è stato quel tipo a Terre Haute, il mio compagno di cella. Certi volevano farlo fuori, così mi passano un coltello e dicono che se non lo uccido, loro uccideranno me. Così l'ho fatto. Ma poi quando mi hanno arrestato ho deposto contro quei tali, ho testimoniato in aula di aver visto il tale tagliare la gola al mio compagno di cella. Si è beccato 99 anni, da aggiungere ai 99 che stava già scontando, e io sono stato trasferito. Forse testimoniando mi sono convinto che non ero stato io a rovinarlo. Capisci cosa voglio dire? Quindi non me la ricordo come la prima volta. Oppure è perché ho usato un coltello, non so.

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