L'incrinatura nel cristallo e altre incredibili storie by May Sinclair

autore:May Sinclair [Sinclair, May]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788897804437
editore: Nilalienum
pubblicato: 2020-03-04T23:00:00+00:00

IL PEGNO

I

Ho conosciuto una sola donna che fosse assolutamente adorabile, e questa era la moglie di mio fratello, Cicely Dunbar.

Le cognate, penso, non sempre si adorano, e mi rendo conto che il mio solo merito agli occhi di Cicely fosse quello di essere la sorella di Donald; ma per me non esisteva altra ragione che non fosse lei – era lei Cicely e basta.

E quanto a Donald – Be’, come tutti i Dunbar, risente della sua natura scozzese, sicché, se ha un sentimento, è per lui un punto d’onore fingere di non averlo. Direi che forse si era lasciato un po’ andare durante il fidanzamento, periodo in cui non fu, per essere precisi, proprio se stesso; ma una volta che ebbe sposato Cicely, penso che avrebbe preferito morire piuttosto che esprimerle a parole quanto l’amasse. E Cicely, invece, voleva sentirselo dire. Dite che lei avrebbe dovuto saperlo senza che ci fosse bisogno di dirlo? Non conoscete Donald. È impossibile immaginare quanto ingegno perverso sapesse mettere nel nascondere il suo attaccamento. È di quell’indole – tipicamente scozzese, penso - che si diverte a esasperare le attese, a contraddirle e a deluderle. Se Donald sa che vi aspettate qualcosa da lui, allora questo è un motivo sufficiente per non farla. E mia cognata, che era trasparente come un cristallo, non fu mai capace di nascondere un desiderio. Sicché Donald riuscì, come dicevamo, a “tenerla in pugno” tutto il tempo.

E poi non credo che mio fratello davvero sapesse quanto lei stesse male. Non voleva saperlo. Per di più, era talmente impegnato a concludere la sua “Storia dell’economia sociale” (che, a proposito, non ha ancora concluso) da non vedere quello che era sotto gli occhi di tutti: che per come stava il povero cuore di Cicely, non le restava ancora molto da vivere.

Naturalmente, in quegli ultimi mesi, spiegò così la necessità di dormire in camere separate. E questo avveniva nel loro primo anno di matrimonio, quando ne era ancora furiosamente innamorato.

Ho bene in mente questi due elementi quando provo a cercare una giustificazione per Donald; perché è lì la causa principale di quella rudezza e perversità che trovo così difficile da perdonare. Ancora oggi, se solo penso a come imputasse tutto alla povera creatura, come se fosse sua la colpa, devo ricordare a me stessa che fu proprio il candore dell’agnellino ad averla resa piuttosto difficile da sopportare.

Non riusciva a capire come mai Donald non la volesse più in biblioteca quando lui era lì a leggere o a scrivere. Le sembrava pura crudeltà essere lasciata fuori ora che era ammalata, visto che prima di allora aveva sempre avuto la sua poltrona accanto al camino, dove rimaneva per ore col suo libro o il ricamo, senza parlare, senza quasi osare respirare per paura di interrompere il suo lavoro. E ora, pensava, doveva poter sperare in un po’ di indulgenza.

Pensate che Donald le avesse dato una spiegazione rivelandole i suoi sentimenti? Non lui. Quelli erano i suoi sentimenti, e non ne avrebbe parlato; non spiegava mai, lui, le cose che non capivi.

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