L'ultima estate coi dischi volanti by Maurizio Maggiani

L'ultima estate coi dischi volanti by Maurizio Maggiani

autore:Maurizio Maggiani [Maggiani,Maurizio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2024-09-10T00:00:00+00:00


L’era dei Grandi Preparativi

Ah, se sapessi dov’è finito il libro mastro, quante cose in più avrei da raccontare. Perché quello che è successo dalla merenda della mortadella in poi è stato così fantastico, così grandioso che sarebbe bello raccontarne tutti i particolari, quelli che ho sicuramente dimenticato e quelli che sono stati travolti nel mare dei miei sogni e delle mie fantasie. Perché, ne sono certo, ci sono momenti nella vita, e penso proprio nella vita di tutti, che la realtà è infinitamente più interessante e fantastica di ogni fantasia e di ogni sogno.

In quella casa così strana senza nemmeno una madre a preparare dei panini, in quel tinello che non era un tinello ma solo una stanza piena di libri buttati da tutte le parti, con quel padre che non sembrava un padre, poteva succedere di tutto, e così è stato. Alfio ci parlò, e non lo fece con quel solito tono che mettono su gli adulti quando parlano con i ragazzi di cose che credono importanti, quel tono antipatico da quelli che la sanno lunga, parlò invece come ogni tanto si sentono gli adulti parlare tra loro, con calma, senza alzare la voce. E ci parlò di qualcosa di davvero importante, delle apparizioni nel corso non degli anni, ma dei secoli, in quel paese tra le montagne abitato da boscaioli analfabeti che credevano nei segni di antiche divinità, finché un prete, il suo prozio, non cominciò a cercare una spiegazione scientifica.

Così al paese tutti continuavano a credere alla superstizione dei segni divini, che erano improvvisi e terribili, nessuno si avvicinava nelle notti alla vetta del Monte Bruno per non cadere sotto l’ira degli dèi come era capitato a quel povero pastore. Ma lui aveva letto le relazioni del prozio e pensava che avesse ragione, che ogni fenomeno aveva la sua spiegazione scientifica, che se Dio esisteva non era certo un essere crudele che emanava luci distruttive, che rapiva la gente o l’accecava. Così aveva cominciato a studiare i segni lasciati sulla vetta, quelle tracce di terra cristallizzata, e una notte era andato fin lassù, aveva visto. Aveva visto ma non aveva osato avvicinarsi troppo, e non aveva potuto capire. Così, al momento, neppure lui aveva una spiegazione scientifica. Aveva portato anche la figlia sulla vetta, non certo per farle correre dei pericoli, lo aveva fatto perché era sicuro del contrario, qualunque fosse l’origine del fenomeno non c’era nelle sue manifestazioni nessuna intenzione di distruzione, altrimenti, era logico, data la sua potenza, il paese non sarebbe più esistito da un pezzo. Certo, disse come se parlasse a degli scienziati, bisognava essere molto cauti di fronte all’ignoto, per non commettere errori per semplice ignoranza. Se si trattava di una forma di vita aliena, lui ne era quasi sicuro, bisognava avere il massimo rispetto e la massima attenzione per la sua diversità.

Lo stavamo tutti ad ascoltare con la bocca aperta e per fortuna che non avevamo più niente da masticare, nessuno ci aveva mai parlato a quel modo, ci sentivamo come promossi ad adulti.



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