L’ultima caccia by Joe R. Lansdale

L’ultima caccia by Joe R. Lansdale

autore:Joe R. Lansdale [Lansdale, Joe R.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858428726
editore: Einaudi
pubblicato: 2018-05-21T22:00:00+00:00


XIII.

Sapevo di dover portare mamma da Doc Travis, in paese, e sapevo di dover preparare il carro. Il che significava uscire per andare nella stalla. Non si poteva certo dire che fossi smanioso di farlo. Ma non avevo scelta.

La casa era ancora pregna del fetore del Vecchio Satana e, nonostante avesse solo infilato il muso nella stanza, il suo tanfo si era attaccato ai muri come melassa.

– Ike, – dissi, – prendi uno straccio e inumidiscilo, e poi mettilo sulla fronte di mamma.

Aveva iniziato a sudare e non ci voleva un dottore per capire che era in preda a forti dolori.

Presi il Winchester e mi avvicinai alla porta per dare una sbirciata dal foro aperto dal Vecchio Satana.

La mia paura era che, non appena avessi accostato l’occhio a quel buco, il grugno ci si sarebbe nuovamente infilato, facendo brillare le sue zanne grosse e affilate alla luce della lanterna o, peggio ancora, che ci accostasse un occhione rosso per fare il paio con il mio.

Ma ora che la lanterna aveva smesso di oscillare, mi sentii di avere un po’ piú di fegato. Niente come una bella luce intensa sa infondere coraggio. Era quello che diceva sempre papà.

– Visto qualcosa? – chiese Ike.

Mi voltai dalla sua parte. Era chino su mamma e le stava sfiorando la fronte con lo straccio bagnato. Mamma aveva gli occhi chiusi e respirava a fatica.

– Niente, – dissi. – Ma non significa che se ne sia andato.

– Scotta, – disse Ike, – scotta tanto, come se bruciasse.

– Dobbiamo portarla dal dottore. Stammi a sentire, ora vado nella stalla...

– Non farlo!

– Devo farlo. Chiudi quella bocca e stammi a sentire, Ike. Vado nella stalla. Prendo il Winchester, nel caso dovessi trovarmelo davanti. Uscirò dalla finestra che sta sopra la credenza, cosí non sarò costretto ad aprire la porta dando al Vecchio Satana l’opportunità di entrare. Credo che quella finestra sia troppo in alto perché lui riesca a infilarcisi. Ma una volta che sarò uscito, chiudila e aziona il chiavistello.

– E tu come farai a rientrare?

– Se raggiungo il carro, non avrò bisogno di rientrare. Lo avvicinerò alla porta e caricheremo mamma dal retro. Quando l’avrai tranquillizzata per bene, prendi dei cuscini e delle coperte e tienili pronti, cosí potremo prepararle una specie di giaciglio sul carro.

– Io corro piú forte di te. Dovrei essere io ad andare.

– Ma non sei capace di agganciare un carro con la stessa velocità con cui lo aggancio io, giusto?

Ike alla fine scosse la testa. – Immagino di no.

– Allora, fa’ quello che ti ho detto con la finestra e le coperte.

Ike annuí.

Respirai profondamente, deglutii, mi arrampicai sulla credenza, aprii la finestra e spalancai i battenti. Non vedevo altro che la notte e i boschi e, in alto nel cielo, le stelle e uno spicchio di luna.

All’esterno tutto taceva, a eccezione di qualche rana che gracidava e di qualche grillo che intonava una melodia quasi ballabile. In lontananza, sentii un richiamo notturno non meglio identificato, probabilmente un uccello.

Il vento era calato di



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