La donna che dipingeva il vento by Giulia Dal Mas

La donna che dipingeva il vento by Giulia Dal Mas

autore:Giulia Dal Mas [Mas, Giulia Dal]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Tre60
pubblicato: 2024-07-01T22:00:00+00:00


Rosso

Simbolo di audacia, stimola l’attenzione e influisce sul battito cardiaco.

È il colore del sangue, del fuoco e della passione.

Lena

ottobre 2023

19

Il lago di Cece

Lena sollevò lo sguardo dritto davanti a sé e chiuse il taccuino.

«Mio Dio!» sussurrò, passandosi la mano sugli occhi stanchi. Aveva letto per ore: da quando si era svegliata, nel cuore della notte, si era immersa fra le righe vergate tanti anni prima dalla sua bisnonna e, pagina dopo pagina, non aveva saputo smettere. Sino all’incendio.

Diede un rapido sguardo a Falco, che dormiva beato ai piedi del divano, quindi si alzò. Si avvicinò alla vetrata che dava sulla strada: via Buonmattino era silenziosa, la pioggia batteva lenta sull’asfalto scuro, disegnando piccoli cerchi concentrici sulle pozzanghere della notte precedente. Scostò un po’ di più la tenda. Dall’altro lato della strada la finestra della signora Ferrari era illuminata, poco più avanti un uomo stava uscendo da una delle villette costruite vicino all’incrocio, mentre un gatto, pezzato e grassoccio, attraversava la strada svogliato.

Sospirò.

Richiuse le tende e si voltò. Il piccolo soggiorno era avvolto da una luce tenue che lo faceva apparire accogliente e caldo.

Si allontanò dalla finestra e andò in cucina. Appoggiò il taccuino sull’isola e mise su il bollitore. Poi si voltò e lo guardò. Osservò la copertina di pelle sgualcita, i segni del tempo resi evidenti dalle macchie sugli angoli e dall’odore stantio. Si sentiva confusa, sottosopra, come se aver ripercorso gli eventi di quel lontano 1914 l’avesse travolta e ora avvertisse su di sé il loro peso. Quando aveva chiesto di lei, di Eva, suo nonno Albert aveva sempre raccontato di una donna intelligente e piena di talento, dedita alla sua professione e alla cura della propria famiglia. Le aveva raccontato delle estati trascorse in riva al mare, delle passeggiate che facevano insieme al loro cane, un cane pastore di nome Didier, che suo padre aveva salvato da un annegamento, e dei pic-nic al tramonto che sua madre organizzava in occasione del solstizio. Eva Peterson, nella sua mente di bambina, aveva i lineamenti dolci delle foto che la ritraevano con il nonno quando era bambino, e la voce un po’ roca delle persone di mezza età. Quei ricordi, forse addolciti dal tempo e velati di nostalgia, non erano che tessere di un puzzle che l’avevano aiutata a conoscere la sua famiglia, in gran parte distrutta dall’incidente avvenuto quando lei aveva soltanto tre anni. Il ritrovamento del vecchio dipinto, nascosto da decenni nel sottotetto della casa in riva al mare, aveva acceso un faro sulla vita di quella bisnonna famosa e ammirata, che sino ad allora credeva di conoscere, seppure soltanto tramite i racconti del nonno. Prendere un aereo e ritrovarsi lì, a Cavalese, a ripercorrere le stesse strade che aveva percorso lei tanti anni prima era stato destabilizzante. Leggere le sue parole, tuttavia, addentrarsi fra i suoi pensieri di prima mano e sentire le sue emozioni, le sue paure, era stato tutt’altra cosa. Perché di colpo tutto era diventato reale.

Il bollitore fischiò. Lena spense il fornello, afferrò una



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