La fiera dei corrotti - Benjamin Weaver 2 by David Liss

autore:David Liss [Liss, David]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Giallistica
editore: Marco Tropea
pubblicato: 2006-06-14T22:00:00+00:00

14

Speravo di trovare questo Greenbill, che era sicuramente una creatura del mio vero nemico. Per il momento, pensavo che questi fosse Dennis Dogmill, ma dato che non potevo proseguire su quella linea di indagine, optai per l’unica a me accessibile.

Aspettai fino a notte, poi mi recai sui moli e al Goose and Wheel. Fortunatamente vi ardevano poche candele e l’interno era un marasma di corpi non lavati e aliti fetidi. L’odore disgustoso e sterile del gin aveva impregnato i tavoli, le panche, il pavimento sporco, perfino le pareti. Solo il salubre profumo del tabacco rendeva l’aria respirabile.

Mi accostai all’oste, un tipo insolitamente alto con le spalle strette e un naso che sembrava essere stato rotto un’infinità di volte. Benché non amassi quell’alcolico, ordinai un gin per attirare meno l’attenzione, e lo sorseggiai con cautela quando mi venne portato. A un penny a pinta, l’oste aveva ugualmente deciso di annacquarlo.

Gli rivolsi un cenno. «Conoscete Greenbill Billy?»

Lui mi squadrò. «Tutti conoscono Billy, eccetto voi. Il che significa che non avete nulla a che fare con lui.»

«Non credo che lui direbbe altrettanto. Anzi, vi ringrazierebbe per avermelo indicato. Sapete dove posso trovarlo?»

L’uomo sogghignò. «Da nessuna parte per quelli come voi. E comunque, cosa volete con le vostre domande? Siete della polizia? O volete solo prenderci in giro?»

«Sì» dissi. «È per questo che sono venuto. In particolare, volevo prendere in giro voi, e mi sembra di esserci riuscito in modo ammirevole.»

Socchiuse gli occhi. «Non siete un codardo, questo lo devo ammettere. Perché non mi dite il vostro nome e dove potete essere raggiunto, e se vedrò Billy, cosa che potrebbe e non potrebbe essere, gli dirò che lo state cercando. Che ve ne pare?»

«Mi pare che non troverò mai Billy.» Lasciai cadere un paio di scellini nel bicchiere e lo spinsi verso di lui. «Di sicuro riuscirete a escogitare la maniera perché io lo raggiunga.»

«Mhmm. Be’, di preciso non lo so. In quest’ultima settimana o giù di lì si è visto poco. Ho saputo che si sta nascondendo, dalla legge o qualcosa del genere. Ma forse la sua donna lo sa.»

«Dove posso trovarla?»

«Sdraiata sulla schiena, quasi sempre» rispose lui, e rise di cuore della battuta. «Lucy Greenbill, è il suo nome» disse quando tornò serio. «Ha una stanza nella cantina di una casa all’angolo tra Pearl e Silver Street. Non è dove vive Billy, non è che siano davvero sposati, anche se lei ha preso il suo nome. Ma saprà dove trovarlo come chiunque altro, e meglio di qualcuno.»

«Meglio di voi, questo è certo» dissi.

«Faccio quel che posso. In ogni caso, qual è il vostro nome, nel caso voglia parlarvi?»

Pensai a quello che Elias aveva detto del vantaggio di farmi vedere in certi luoghi. «Mi chiamo Benjamin Weaver» dissi.

«È un nome che ho già sentito.»

Mi strinsi nelle spalle mentre mi preparavo a congedarmi, un po’ deluso che la mia fama non fosse tale da farmi riconoscere all’istante. «Che mi prenda un colpo!» lo sentii gridare un istante dopo. «Quello è Weaver l’ebreo. Weaver l’ebreo

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