La fuga by Lara Adrian & Tina Folsom

La fuga by Lara Adrian & Tina Folsom

autore:Lara Adrian & Tina Folsom [Adrian, Lara & Folsom, Tina]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Thrillers, Suspense
ISBN: 9788865085936
Google: KEErrgEACAAJ
Amazon: B00WUQ3RE8
editore: Leggereditore
pubblicato: 2015-04-28T21:00:00+00:00


5

Phoebe sentì intorno al corpo le braccia confortanti dello sconosciuto che l’aveva salvata. Finalmente poteva ricominciare a respirare. L’ansia e la paura mortale che l’avevano attanagliata pochi attimi prima erano svanite. Aveva pensato senza alcun dubbio che fosse giunta la sua ultima ora. Il treno era arrivato così vicino e, quando i vestiti le si erano impigliati, aveva visto la vita scorrerle davanti agli occhi. In quel momento aveva capito di non aver ancora vissuto davvero. E di non aver mai amato.

«Ci sono io qui» sussurrò di nuovo lo sconosciuto. La sua voce, profonda e armoniosa, la tranquillizzava e le rilassava i muscoli tesi, quando a un tratto il corpo fu travolto da un senso di consapevolezza. Era abbracciata a un estraneo, che le stava praticamente a cavalcioni sopra. Non poté fare a meno di notare quanto fosse intima quella posizione.

E nemmeno lui, a quanto pareva, perché di colpo si sciolse dall’abbraccio e iniziò a rialzarsi, porgendole la mano per aiutarla. «Sta bene?»

Lanciò un’occhiata furtiva al viso dell’uomo. Aveva i capelli scuri, quasi neri, e un po’ più lunghi di quanto li portassero i ragazzi alla moda, ma avevano un’aria composta, proprio come lui. Gli occhi verdi erano incorniciati da ciglia lunghe e scure e sopracciglia marcate. Era ben sbarbato e le labbra erano piene e stranamente seducenti.

«Signorina?»

Distolse lo sguardo dalla sua bocca, imbarazzata per essere stata sorpresa a fissarlo. «Sto bene. È tutto a posto» si affrettò a rispondere. Guardò oltre, nel punto in cui i ragazzini si erano radunati al di là del passaggio a livello. «I bambini.» Doveva assicurarsi che fossero tutti illesi.

I piedi la stavano già portando verso i piccoli, quando si guardò intorno per perlustrare la zona. Un’ambulanza si fermò inchiodando e due paramedici saltarono giù, correndo verso il luogo dell’incidente. Un isolato più in là, vide dei lampeggianti, accompagnati dalle sirene della polizia. L’auto delle forze dell’ordine arrivò al passaggio a livello nello stesso momento in cui Phoebe raggiunse i bambini.

«Signorina Chadwick, signorina Chadwick» piagnucolarono alcuni di essi.

«State tutti bene?» Cercò di osservare i piccoli uno per uno, ma continuavano a muoversi e ad accalcarsi intorno a lei, ancora in preda all’angoscia. «Qualcuno è ferito?»

Sentiva piangere molti di loro.

«Solo qualche graffio» la rassicurò da dietro le spalle la voce del suo salvatore. «I suoi allievi sono tutti sani e salvi.»

Phoebe girò la testa per metà ma, prima che potesse ringraziarlo per averla rassicurata, i paramedici avevano già raggiunto il gruppo di studenti e d’un tratto tutti iniziarono a parlare all’unisono.

L’operatrice sanitaria attirò la sua attenzione. «Signora, sono usciti tutti?» Avanzò verso i rottami dello scuolabus, disseminati ai lati del passaggio a livello. Pezzi di lamiera erano rimasti incastrati sotto le ruote del treno, che si era arrestato molto più avanti e ora era fermo qualche centinaio di metri oltre il passaggio a livello.

«Sono usciti tutti.»

«È ferita?»

In automatico, Phoebe negò con la testa, ma quando alzò il braccio per indicare i bambini avvertì una fitta di dolore alla schiena, nel punto in cui la camicetta si era impigliata al frammento di vetro.



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