La santa casta della Chiesa by Claudio Rendina

La santa casta della Chiesa by Claudio Rendina

autore:Claudio Rendina [Rendina, Claudio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Religion, Christian Church, History, Canon & Ecclesiastical Law, Administration, General
ISBN: 9788854126831
Google: _-IdqOpqbYYC
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2010-11-22T19:48:29+00:00


febbraio 1986, parla di quest’ultimo come del “monsignore a nove zeri»; il prelato “un giorno di giugno del 1985, durante un soggiorno a New York, tirò fuori dalla tonaca un libretto di assegni, ne riempì uno e lo consegnò a un uomo di affari americano». E’ la storia di un assegno di 20 miliardi, in realtà mai incassato perché sul conto di Franco non c’erano i fondi sufficienti per arrivare a quella cifra. Questa la sua difesa: non c’era stato nessun tentativo di esportazione di denaro. Lui, pastore di anime e non finanziere (o ancora peggio contrabbandiere di denaro), era caduto in un perfido tranello truffaldino. Insomma era la vittima di un raggiro. Come Marcinkus.

CAPITOLO 36. Contro la Teologia della Liberazione e a favore dell’Opus Dei.

A fronte di questi problemi di carattere finanziario, ben lontani da quelli evangelici e nei quali si distinguono monsignori e cardinali, la Santa Sede si impegna nella reprimenda e condanna i rappresentanti di alcune frange della santa casta che non sono in linea con le norme dottrinali della Chiesa di Roma, ovvero ritenute colpevoli di essersi allontanate dalla “grazia della verità». Ad occuparsene è il cardinale Joseph Ratzinger in qualità di prefetto dell’ex Sant’Uffizio, ribattezzato Congregazione per la Dottrina della Fede, in carica dal 25 novembre 1981, con operazioni che in qualche modo determinano contrasti e divisioni in seno alla Chiesa di Roma, come l’estromissione di ecclesiastici ritenuti colpevoli. Si tratta di inquisizioni che caratterizzano la Chiesa cattolica negli ultimi anni del secondo millennio e si prolungano ai primi del terzo. A cominciare dalla condanna nel 1984 di Gustavo Gutiérrez e della sua Teologia della Liberazione. Domenicano e teologo peruviano, docente della Pontificia Università del Perù, ha pubblicato nel 1971 il libro Teologia della Liberazione, nel quale teorizza la sua concezione di povertà cristiana, come atto di solidarietà e amore verso i poveri, ma anche come protesta liberatrice contro la povertà. Con un programma ben preciso da attuare su tre grandi dimensioni: la liberazione politica e sociale, con l’eliminazione delle cause immediate di povertà e ingiustizia; la liberazione umana, ovvero l’emancipazione di poveri, emarginati e oppressi da “ciò che limita la loro capacità di sviluppare se stessi liberamente e dignitosamente»; la liberazione teologica, ovvero la liberazione dall’egoismo e dal peccato, per ristabilire la relazione con Dio e l’umanità. E’ una teoria inconcepibile per la Chiesa di Roma, che è in realtà legata in pieno a motivazioni politiche e illegali, come la conduzione dello IOR sta dimostrando, per cui quel messaggio viene considerato solo una spinta all’azione militare, peraltro in atto nell’America Latina, e dalla quale vanno invece prese le distanze; una teoria che oltretutto già è ampiamente diffusa in quel continente, con una serie di proseliti in seno alla Chiesa cristiana.

E la posizione di Gutiérrez e della sua teoria diventano un problema per Roma, ma un problema più politico che dottrinale, tanto da essere determinante per la sua condanna nel 1984, quando appunto il “rivoluzionario” domenicano viene condannato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede,



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