La tutela internazionale dei diritti umani by Salvatore Zappal;

autore:Salvatore, Zappal; [Zappalà, Salvatore]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Diritto, Farsi un'idea
ISBN: 9788815411020
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2023-10-14T22:00:00+00:00

La protezione dei diritti umani in Europa

Il Consiglio d’Europa. Appena qualche mese dopo l’adozione, a Parigi, al Palais de Chaillot, della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo nell’ambito delle Nazioni Unite, a Londra, il 5 maggio 1949, viene concluso un trattato che dà vita al Consiglio d’Europa (Cde): un’organizzazione internazionale a livello regionale che ha come scopo la promozione e la protezione dello stato di diritto, della democrazia e dei diritti umani. Il trattato che istituisce il Cde, in origine, è stato firmato da dieci Stati (Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia) ed ha lo scopo principale di «attuare un’unione più stretta fra i suoi membri» (art. 1 dello Statuto del Cde).

L’idea di fondo, animata da una grande intuizione di Winston Churchill all’indomani della guerra, è quella di contribuire alla creazione di uno spazio democratico e giuridico comune in Europa (a partire da una forte coesione tra Francia e Germania nel cuore del continente) che sarà poi organizzato e ispirato dal rispetto della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (la Cedu), che verrà conclusa a Roma l’anno successivo (il 4 novembre 1950), e di altri testi di riferimento relativi alla tutela dell’individuo adottati in seguito.

Nell’ambito del Cde sono state adottate numerosissime azioni significative a tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Oggi proprio questa organizzazione realizza pienamente l’unità del continente europeo intorno ad alcuni valori centrali (diritti umani, democrazia e stato di diritto); ne fanno parte quasi una cinquantina di Stati, da ogni angolo del continente (dalla Turchia all’Islanda, dal Portogallo alla Georgia).

Gli eventi traumatici legati all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia si sono fatti sentire anche nel sistema del Consiglio d’Europa. Fino al 2022 la Federazione Russa era un membro a pieno titolo del sistema europeo di protezione dei diritti umani. A seguito della guerra contro l’Ucraina però il Comitato dei ministri del Cde in coordinamento con l’Assemblea parlamentare ha disposto prima la sospensione e poi l’espulsione della Russia dall’organizzazione, e in effetti dal 26 marzo 2022 la Federazione ha cessato di essere uno Stato membro del Cde e da settembre 2022 non è più soggetta allo scrutinio della Corte europea.

Proprio il Cde (insieme all’Osce il cui ruolo andrebbe forse rilanciato) aveva fortemente contribuito a una transizione piuttosto limpida verso la democrazia nei paesi dell’Est Europa dopo la fine del comunismo, prestando grande attenzione al rispetto dei principi democratici e dei diritti umani. Nel contesto del Cde si sono fatti grandi passi avanti nel rispetto dei diritti umani in moltissimi paesi europei, anche grazie alla creazione di un meccanismo di controllo particolarmente avanzato (prima con la Commissione europea dei diritti dell’uomo e poi con la Corte).

Talvolta pare che il Cde non sia (ri)conosciuto a sufficienza dal grande pubblico e troppo spesso viene confuso con l’Unione Europea o peggio con alcune delle sue istituzioni (il Consiglio europeo, ossia la riunione dei capi di Stato e di governo dei paesi membri dell’Unione Europea, oppure il Consiglio dell’Unione Europea, che è l’organo in cui sono rappresentati gli Stati membri dell’Ue a livello ministeriale).

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