Nessuna nuvola all'orizzonte by Rachel Lynn Solomon

autore:Rachel Lynn Solomon [Solomon, Rachel Lynn]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Garzanti
pubblicato: 2024-06-27T22:00:00+00:00

16.

PREVISIONI:

Inevitabile collisione tra due fronti di alta pressione; prestare attenzione a quel che può piovere dal cielo

La redazione non va mai a dormire. Sono abituata ad arrivare prima dell’alba, quando fuori è ancora buio, ma essere qui alle nove di sera fa un altro effetto. È quasi inquietante.

Russell doveva finire un articolo per il sito e, visto che mi fa da autista, non mi posso lamentare. Avrei potuto chiamare un Uber, certo, ma siccome in una vita passata dovevo essere una sensale, anzi, visto che sono ebrea, uno shadkhan, pensare a Torrance e Seth su quello yacht mi ha dato una tale scarica di adrenalina che non posso assolutamente andare a casa e mettere fine a questa serata.

«Sei stato bravissimo a fingere il mal di mare. Sembravi veramente uno straccio», gli dico mentre entriamo nella Panchina completamente deserta.

Russell accende una sola fila di lampade che fanno brillare di una luce calda la stanza. «Soffro davvero il mal di mare, l’ho fatto per voi.»

Mi butto sul divanetto tra la scrivania di Russell e quella di Shawn Bennett. «È incredibile che abbiate addirittura un divano, qui dentro. Questa è pura discriminazione nei confronti di chi non lavora nello sport.»

Russell fa un verso gutturale e si siede al computer, ma non apre nessuna cartella.

«Scusa, scusa. Ti lascio lavorare. È solo che sono gasatissima in questo momento. Potrei sollevare un camion, cazzo», e per enfasi tiro un pugno al bracciolo del divano.

«È stato bello vederli così», dice lui con la sua voce calma. Nessuna traccia del malessere che aveva sulla passerella.

«Che vittoria! Proprio adesso stanno facendo una crociera sul lago Washington con il capitano Craig, ed è tutto merito nostro. Ci stiamo riuscendo! Ci stiamo veramente riuscendo!» Non riesco a smettere di sorridere.

Sto straparlando, me ne rendo conto. Ma Russell si comporta in modo strano e non so come tornare alla normalità, sempre che possa ancora esistere una «normalità» dopo il fine settimana in Canada. La mia camera d’albergo. Il suo sospiro quando mi ha slacciato il reggiseno.

Se anche dovessi andare a letto con cento uomini, quello rimarrà per sempre il momento più sexy di tutta la mia vita.

«Per fortuna che Craig ci ha aiutati tantissimo», aggiungo.

È un colpo basso, ne sono consapevole. Ma ho un presentimento, e voglio capire se è questo il motivo per cui è arrabbiato. E Russell abbocca all’amo.

«Eh, sì. Craig ti ha aiutato molto volentieri.» L’enfasi su quel «ti» non è esasperata, ma la colgo.

Mi siedo più composta e mi armo di tutta la mia frustrazione per pugnalarlo alle spalle. «Okay, mi vuoi spiegare che cosa ti prende?»

Gira la sedia e mi fulmina con lo sguardo. «Ma sei seria, Ari? Mi prendi per scemo, forse?» Non l’ho mai visto tanto arrabbiato. Inspira a fondo come se stesse cercando di calmarsi. E infatti riprende con un tono più pacato. «Ti ha chiesto di uscire lì, davanti a me, e tu? Tu hai accettato immediatamente, non aspettavi altro.»

«Che cosa cambia se è successo davanti a te? Se non aspettavo altro? Sono single, io.

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