Nick Carter, jet...tati allo sbaraglio by Nick Carter

Nick Carter, jet...tati allo sbaraglio by Nick Carter

autore:Nick Carter [Carter, Nick]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2013-03-17T23:00:00+00:00


8

— Julie! — chiamai di nuovo. — Per l’amore del cielo, rispondimi.

All’improvviso la stanza si riempì di luce. Julie era ai piedi della scala, le dita posate sull’interruttore della luce. Abbozzò un sorriso incerto, debole.

— Non preoccuparti — sussurrò poi. — Sto bene.

Mi sentii percorrere da un brivido di sollievo. Poi risposi al suo sorriso. — Avevi progettato tutto questo maledetto affare fin nei minimi particolari, vero?

Strinse le spalle, ancora incerta.

— Niente di questo genere può essere mai progettato nei minimi particolari. Ma quando Fancy mi ha proposto un piccolo patto, ho pensato che tanto valeva darle corda. Se tu fossi riuscito a distrarla per un po’, se non altro avrei avuto la possibilità di tentare qualcosa.

— Sai che cosa aveva in mente il colonnello per te? — domandai. Il sorriso si spense dalla sua faccia.

— L... Lei ha detto che il colonnello ha molti tipi di... di attrezzi. — Il sorriso ricomparve, più incerto, più debole di prima. Julie si avvicinò ai tre cadaveri. — Quale di queste tre ha le chiavi? — domandò poi, sforzandosi di dare alla voce un tono sicuro.

— Quella in mezzo.

Julie infilò la mano sotto il giubbotto di pelle della donna e tirò fuori il portachiavi. Poi mi corse vicina e cominciò a slegarmi in fretta i polsi e le caviglie. Mi tirai su a sedere, massaggiandomi le braccia e le gambe.

— Fancy ha parlato a lungo, mentre facevamo il patto — disse Julie. — Lei è la donna del colonnello, sai?

Scesi dal tavolo e raccolsi uno dei fucili mitragliatori.

— No, non lo sapevo — risposi. — Ho la sensazione che il colonnello non debba essere molto lontano.

— Il mercantile che stanno caricando deve andare da lui.

Mi appoggiai al tavolo, con la canna del fucile contro il fianco.

— Benissimo, vorrà dire che ci imbarcheremo anche noi, sul mercantile. Prima, però, voglio mettermi in contatto con Hawk.

Julie fece un cenno d’assenso, con aria grave.

— Sì, hai ragione.

— Devo vestirmi, però.

— Lo so io dove sono i vestiti — disse Julie.

Le sorrisi. — Andiamo, allora. E non dimenticarti le chiavi.

In cima alle scale, Julie aprì la porta, la tenne aperta mentre io passavo in fretta, con il fucile mitragliatore pronto a sparare. Nessuno ci aspettava dall’altra parte. Julie mi raggiunse, poi aprì la porta verso la seconda rampa di scale. Quando raggiunse la stanza in cima, fece per attraversarla. La fermai con un gesto, aguzzando le orecchie, in ascolto. Non sentii niente, tranne l’ansimo dei nostri respiri.

— Quando Fancy scoprirà che siamo scomparsi, ci sguinzaglierà dietro chissà quanti sicari. Ormai sappiamo troppo per restare vivi.

Julie annuì.

Julie mi guidò verso un corridoio dalle pareti coperte di carta a fiori gialli. Il soffitto doveva essere alto almeno cinque metri. A metà del corridoio, sulla destra, c’era una porta. Julie me la indicò con un cenno del capo.

— È là dentro che mi hanno tenuta — disse sottovoce.

In fondo al corridoio, un’altra porta. Julie girò la maniglia, ma si accorse che la porta era chiusa a chiave. Mentre provava le chiavi, io continuai a tenere di mira il corridoio dietro di noi.



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