Pacifico by Stéphanie Hochet

autore:Stéphanie Hochet [Hochet, Stéphanie]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Voland
pubblicato: 2021-05-14T22:00:00+00:00

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Siamo destinati a diventare “fiori di ciliegio”.

Il sakura, fiore simbolo del Giappone. Sboccia in primavera e basta un soffio di vento per farlo cadere. Vivere come una fioritura primaverile sarebbe quindi crescere e svanire al culmine della giovinezza, lasciando nell’aria il ricordo della propria bellezza effimera.

Diventeremo piante delicate, meravigliose corolle sotto le quali i futuri sposi uniranno le loro mani.

L’Hagakure ricorda che i samurai devono portare della polvere di riso nella loro bisaccia affinché possano assicurarsi di avere il colorito dei ciliegi in fiore anche nella morte.

Diventeremo l’immagine stessa della fragilità che vive il tempo di un respiro e muore con leggerezza.

Cambieremo stato, abbandoneremo il peso dell’involucro umano per accogliere in noi la linfa vegetale, per riempirci del suo colore delicato e volare, volare fino alla disintegrazione.

Non ho paura della fine. Le andrò incontro a occhi aperti, non solo perché un bravo pilota non li chiude al momento di entrare in collisione per non rischiare di mancare il bersaglio – a differenza dei principianti, che perdono il controllo del mezzo per una reazione dettata dalla paura – ma anche perché vorrei vedere la forma che assume la morte prima di abbracciarla. Forse, in circostanze eccezionali, diventa visibile. Il suo aspetto somiglierà a qualcosa che conosco? Immagino un profilo strano e familiare al tempo stesso, dotato di una forza inquietante come una piovra, o un fantasma.

Penso ai fiori di ciliegio che sono già caduti per la nostra causa. Ai soldati che hanno portato a termine la propria missione suicida e a quelli che hanno fallito, falciati dalla difesa nemica prima di riuscire ad abbattersi sulle portaerei. Sono triste per loro, ma hanno avuto una condotta ammirevole. Le famiglie, benché distrutte, ne saranno fiere. Questi giovani hanno rispettato gli ordini fino alla fine. Non so dove siano adesso ma sanno che il sacrificio li trasformerà in divinità e le loro anime riposeranno nella gloria per l’eternità.

I venti divini soffiano dall’inizio della primavera. Li ho visti partire negli Ohka, gli aerei-bomba pilotati e sganciati da un bombardiere. Soli, rinchiusi nei loro siluri volanti. Lanciati nell’azzurro del cielo per schiantarsi col proprio corpo di metallo nel cuore della flotta nemica. Nessuna possibilità di ritorno.

Nel pieno della primavera, queste giovani vite sono spazzate via dal turbine della guerra. Ragazzi di vent’anni, i fiori di ciliegio.

Ho un nodo alla gola.

Dal 6 aprile, data dell’operazione Kikusui I, ogni notte il mio cuscino è inondato di lacrime.

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