Più leggero dell'aria by Federico Jeanmaire

Più leggero dell'aria by Federico Jeanmaire

autore:Federico Jeanmaire [Jeanmaire, Federico]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Pessime Idee
pubblicato: 2022-01-21T23:00:00+00:00


Mi sa che ho dormito più del previsto. Si vede che uscire due volte mi ha stancata più del dovuto. E lei, mi pare di capire, non si rende neanche conto dell’enorme sforzo che significa per una signora come me, di novantatré anni, camminare e camminare soltanto per comperarle delle cotolette.

No, lei non si rende conto di niente. È un ingrato. La tratto come un re, quando invece non è che un delinquente e, ogni volta che ne ha modo, si lamenta perché è rinchiuso lì dentro.

No, le foto non gliele mostro.

Perché non se lo merita.

Non so neanche se le passerò altri ventaglini o altre focaccine. Le dirò di più, non so se stasera le darò la cotoletta e mezzo che sta in frigo. Non lo so. Finché il suo atteggiamento sarà questo, mi sa proprio che le cose tra noi due dovranno cambiare. Io mi affeziono molto facilmente. È sempre stato questo il mio problema. E lei se ne approfitta della mia bontà. È molto astuto, sa come fare.

No, non ho avuto nessun incubo.

Ho solo pensato al nostro rapporto. E ho l’impressione che non vada affatto bene. Che ancora una volta sto sbagliando il mio modo di agire.

Sì, mi sembra proprio di concederle troppe comodità. Lei non è che un negretto rapinatore. E per giunta, a ogni occasione che le si presenta, non smette di lamentarsi perché la tengo rinchiuso. Non ne sta nemmeno approfittando per imparare ciò che le insegno.

No, ventaglini non gliene do più.

E poi, si guardi lì attorno, ha già mangiato il dentifricio e la saponetta, magari trova qualcos’altro. Che ne so, si arrangi.

Perché è un disgraziato. Un negretto di merda che pensa unicamente al fatto che la tengo rinchiuso o a quanto sia stata crudele mia madre con quell’uomo. Non si rende conto di nessuno degli innumerevoli sforzi che faccio perché sia felice. L’ho praticamente tolta dalla strada e ho iniziato a darle un’educazione. Ma lei niente. E dagli e ridagli con le lamentele e gli insulti. Debbo essere la prima persona, in tutta la sua vita, che si occupa con grande entusiasmo della sua educazione e della sua alimentazione. Ma lei non lo recepisce. Ha occhi solo per vedere il male.

Mi sa che ha proprio ragione chi dice che per voi non c’è modo di reinventare la vita e imparare a convivere con gli altri. Che siete perduti. Che siete insalvabili. Che ciò che vi è mancato nella culla non potrete ottenerlo mai più.

Certamente. A lei, per esempio, è mancato l’affetto dei suoi genitori. Siamo sinceri: ma se non avrà avuto neanche una culla.

I miei genitori sì che mi hanno dato affetto. E una culla davvero graziosa, tra l’altro.

No, non le credo.

Non ce la faccio più.

Mi ha stufata.

Vado in cucina a prendere un tè con delle focaccine. Fossi in lei, ne approfitterei per riflettere.



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