Primi delitti by Paolo di Orazio

Primi delitti by Paolo di Orazio

autore:Paolo di Orazio [Orazio, Paolo di]
La lingua: ita
Format: epub
editore: D Editore
pubblicato: 2024-07-13T22:00:00+00:00


La mia stanza. Questo sì che è un mondo. Però quando nevica neanche quello fuori è così male. Cambiano molte cose, spariscono i colori, diventa tutto bianco e ognuno deve disegnare la realtà tutta da capo, magari più bella. Con meno cose quadrate, tipo. Io sarei bravissimo a rifare tutto da capo. Bastano i colori giusti, vero He-Man? Eh, no. He-Man non può ascoltarmi. È ancora accasciato all’angolo, credo in stato di coma, ormai. Gli ho dato una bella lezione, ieri.

Sul prossimo numero: l’Avvoltoio.

Attento, Uomo Ragno, gli uccelli mangiano gli insetti.

A proposito, vediamo come stanno gli scarafaggi che ho nascosto nel camino. Non dovrebbe averli scoperti nessuno, no. Li ho seppelliti ben bene sotto la cenere fresca, in una scatolina. Saranno vivi e vegeti.

Così, sai stasera come scoppiettano quando papà accenderà il fuoco?

Sono proprio un genio del malaugurio!

Mio padre è nella sala da pranzo, dove c’è il camino, non devo fargli notare ciò che sto facendo. Lui è avvolto dal suo fumo di pipa, tra le pagine del quotidiano, ma un mio movimento falso potrebbe insospettirlo. Farò finta di giocare.

La stanza del camino è molto grande. È tutta bianca con un grande tavolo al centro, un tavolo di legno scolpito, come dice papà, in un grande tronco d’albero. È il tavolo dove stasera festeggeremo divorando il tacchino.

A meno che non sia lui a divorare noi.

Sulle pareti del salone, una galleria di quadri che ritraggono facce serie e antiche, sono i nostri antenati.

Io sono esattamente la reincarnazione di quello coi mustacchi, laggiù accanto alla libreria, dipinto con il coltello in mano. È il mio trisavolo Hunt, di origini sassoni, vissuto intorno alla seconda metà dell’800. Il coltello con cui è stato dipinto non lascia dubbi. Si dice che sia stato un irrefrenabile psicopatico; la sua intelligenza straordinaria gli ha permesso di farla franca con la legge fino alla morte. Il dipinto è di un autore anonimo, che probabilmente il nonno ha ucciso quando si è visto raffigurato con la sua arma preferita, cosa poco arguta per chi è ricercato vivo o morto. È stato un sacerdote a consegnarlo alla polizia, dopo avergli dato l’estrema unzione.

Una grande storia. Ed è tutto vero. Fantastico, nonno Hunt, spero ti stia rivoltando nella tomba, adesso.

Tralasciando gli antenati, il resto delle cose appoggiate alle pareti consiste in antichi mobili di legno… sfregiato! Ovviamente, all’insaputa dei miei vecchi. In questa stanza io non posso giocare, non posso toccare nulla. Mi è vietato respirare, vivere. La chiamo Stanza della Paralisi, questa. Ma vedremo stasera.

«Ciao, papà. Posso stare seduto vicino al camino mentre leggi il giornale?»

«Perché no?», dice lui, senza staccare lo sguardo dal giornale. «Sta’ attento a quelle molle, sono arrugginite».

Ho le mani affondate nella cenere fredda. Con quella frase mi ha fatto sobbalzare. Vuole farmi venire un infarto? È pazzo a spaventarmi così? No, lui non si rende conto, non si rende conto di nulla. È assurdo.

Eccola qui, la scatola nera.

Ne sono morti due. Sono morti soffocati dalla cenere. Non posso nasconderli qui. Devo prenderne altri. Whoop! Mio padre ha guardato qui proprio mentre nascondevo la scatola nera sotto il braccio.



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