Se solo fossi mio by Mhairi Mcfarlane

autore:Mhairi Mcfarlane [Mcfarlane, Mhairi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia

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«Come puoi pensare che sia vero, a meno che tu non sia una vecchia sdentata che vive nel Medioevo? Qui su Wikipedia leggo: è privo di validità scientifica e potere esplicativo» disse Bharat.

«Vedi, non riescono a spiegarlo!» esclamò Di.

«No, furbona, significa che l’astrologia non riesce a spiegare un bel niente.»

«E allora come spieghi il fatto che i segni zodiacali descrivono perfettamente le persone? Mia sorella è un tipico pesci, sognatrice e creativa. Io sono una classica vergine.»

«Credulona?»

Quello era un evergreen del repertorio di Bharat e Di, uno sketch intramontabile. Per quanto le fosse familiare, Laurie lo trovava rilassante come un concerto di cornamuse in sala parto, anche se forse quella non era la più felice delle analogie e adesso sarebbe stata colpita da una scarica di dolore lancinante senza anestesia.

Quel lunedì l’atmosfera nel quartier generale di Salter & Rowson era decisamente diversa, aveva notato Laurie. Gli sguardi cadevano di continuo su di lei, si udivano sussurri concitati, al suo arrivo le conversazioni si interrompevano a metà. C’era una tensione palpabile, come lo zittirsi improvviso di quando un oratore entrava nella sala conferenze.

Jamie aveva ragione: se la foto scattata al The Ivy aveva insinuato il dubbio, quella da Hawksmoor aveva convinto tutti. Che lei e Jamie andassero a letto assieme non era più un interrogativo, ma un dato di fatto.

Quando Laurie andò nell’ufficio penale a recuperare dei documenti, Michael la intercettò subito.

«Posso dirti due parole?» le chiese con fare spiccio, portandola in un ripostiglio ufficiosamente noto come il Gabinetto di Guerra di Churchill, visto che veniva usato unicamente per ordire complotti, pianificare strategie e parlare di argomenti troppo intimi o delicati per essere sbandierati in ufficio. Oh, e anche per riporre le scorte di cancelleria. Odorava di cartone e di moquette nuova.

Chiusa la porta, Michael si voltò a fronteggiare Laurie. «Ho saputo che ti vedi con Jamie Carter, è vero?» iniziò, mettendo una tale enfasi su quel ti vedi da farlo sembrare un’oscenità.

«Sì...?»

Nel ricevere conferma, Michael emise un suono incredulo e al tempo stesso disgustato, tenendo le mani sui fianchi e scuotendo la testa. Laurie ebbe l’impressione che avesse bisogno di calmarsi prima di riuscire a parlare.

«È un pessimo errore di giudizio e l’ultima cosa che mi sarei aspettato da te. So che Dan ti ha fatto soffrire, ma tutto questo è...» Michael non terminò la frase. «Cristo, è proprio vero? Con lui?»

Laurie fece spallucce. «È solo un’avventura.»

«Se avessi saputo che eri pronta ti avrei invitato io a uscire. Sono sicuro che molti altri, qui, lo avrebbero fatto. Ma funziona così... chi prima arriva meglio alloggia?»

Laurie sgranò gli occhi e ansimò per quell’insulto che trasudava tracotanza e possessività. Come se lei non avesse avuto il diritto di fare sesso con qualcun altro, dal momento che Michael era in lista d’attesa da più tempo.

«Cosa hai detto?»

«Non riesco a capire per quale altro motivo avresti dovuto scegliere Carter.»

«Ehm... perché è figo?»

«È figo? Cos’hai, diciassette anni? Dov’è finito il tuo rigore morale? E dai, Loz! Hai fatto cambio di corpo con qualcuno?»

Laurie fece una risata amara.

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