Seduzione al cioccolato by Mary Kay Andrews

Seduzione al cioccolato by Mary Kay Andrews

autore:Mary Kay Andrews
La lingua: ita
Format: mobi, azw3, epub
ISBN: 9788881542291
editore: Polillo
pubblicato: 2006-11-11T23:00:00+00:00


Mamma aveva apparecchiato il tavolo della sala da pranzo con il suo migliore servizio da microonde. Il brasato aveva un profumo delizioso, accompagnato da piselli in scatola e da un acquoso purè istantaneo.

Recitammo la preghiera di ringraziamento e papà cominciò coraggiosamente a tagliare la carne con un coltello trinciante, per poi depositare sul mio piatto due fette asciutte come cenere.

«Salsa?». La mamma mi passò la salsiera. Versai una cucchiaiata di brodaglia dall'aria unta sulla mia carne, sperando di ammorbidirla abbastanza per riuscire a masticarla.

Mamma e papà si scambiarono un'occhiata. Capii che ero nei guai.

«Ehm, Eloise...», disse papà.

«Joseph, diglielo», lo sollecitò la mamma.

Mio padre fissò il proprio piatto. «Mi stavo chiedendo... ehm, che tipo di pneumatici hai sul tuo pick–up?».

«Pneumatici?». Non sapevo cosa rispondere. «Non lo so. Rotondi. Neri. Di gomma, credo. Usano ancora la gomma per fare i pneumatici?».

«Diavolo, no», rispose papà. «Ormai è tutto sintetico. Arrivano da chissà dove. Cina o Corea o qualche altro posto del genere. Ho notato che i tuoi sembrano piuttosto lisci. Quello che ti ci vuole è un bel set di pneumatici a struttura radiale e cinturati d'acciaio. Prodotti in America».

«Okay», dissi. Forse il pranzo non sarebbe stato così disastroso, forse ci saremmo limitati a parlare di gomme. «Credo sia arrivato il momento di cambiarli, ora che me lo fai notare».

«Joseph!», esclamò bruscamente la mamma.

«Ehm, ne parleremo più tardi», disse papà. «Al momento tua madre è molto preoccupata. Ehm, quando è stata l'ultima volta che sei andata in chiesa?».

Sapevano entrambi che l'unica occasione in cui ci vado è insieme a loro, per assistere alla messa di mezzanotte. Decisi di troncare la discussione sul nascere.

«Cos'è questa storia, comunque?», chiesi, guardando direttamente la mamma. «Zio James ha detto che stai avendo delle visioni. È vero?».

«Il Bambin Gesù di Praga sta piangendo. Per i tuoi peccati», dichiarò lei.

«Una statua? Una statua pensa che io abbia commesso un omicidio? Mamma, è impossibile».

«Non è impossibile», scattò lei. «Non per un credente. Ora finisci di mangiare. Andremo a casa di Lucy così potrai vedere con i tuoi occhi».

«Non l'ho uccisa io», dissi, allungando una mano verso un panino. Quelli, almeno, erano sicuramente commestibili, visto che erano usciti da una confezione.

Mangiammo in silenzio. La mano della mamma era posata quietamente sul suo bicchiere di tè freddo. Andò due volte in cucina per riempirlo. Il suo sguardo era estremamente vitreo.

«Sparecchio io», dissi, alzandomi di scatto dopo aver fatto girare il cibo nel piatto abbastanza a lungo.

La mamma alzò gli occhi, stupita.

«La domenica è sempre tuo padre a lavare i piatti».

«Non oggi», annunciai. «Voi due andate di là a rilassarvi. Io laverò i piatti in un battibaleno, poi possiamo andare a fare un giro a casa di Lucy».

Dopo aver sentito accendersi il televisore chiusi la porta della cucina e mi misi al lavoro. Sciacquare i piatti, infilarli nella lavastoviglie e pulire il tavolo e i fornelli richiese solo pochi minuti.

Ispezionai gli armadi uno a uno, e anche i cassetti. Alla fine trovai la bottiglia di whisky in fondo alla cesta di panni da stirare.



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