Singer Isaac Bashevis - 1957 - Gimpel l'idiota by Singer Isaac Bashevis

Singer Isaac Bashevis - 1957 - Gimpel l'idiota by Singer Isaac Bashevis

autore:Singer Isaac Bashevis
La lingua: ita
Format: mobi, epub
ISBN: 9788878182059
editore: TEA
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


6.

Un inverno Laskev fu atterrita da un animale carnivoro che rimaneva in agguato durante la notte e aggrediva la gente.

Alcuni i quali lo avevano veduto dicevano che si trattava di un orso; altri parlavano di un lupo, altri ancora di un demone. Una donna, uscita di casa per orinare, si sentì mordere al collo. Un ragazzo della "yeshivà" venne inseguito per le strade. Un anziano guardiano notturno fu artigliato al viso. Le donne e i bambini di Laskev avevano paura di uscire di casa dopo il cader della notte. Tutte le imposte venivano sprangate.

Sul conto dell'animale si raccontavano molte cose strane: qualcuno lo aveva udito infuriare con voce umana; un'altra persona lo aveva veduto alzarsi sulle zampe posteriori e fuggire. Aveva rovesciato un barile di cavoli in un'aia, aperto pollai, gettato via la pasta messa a lievitare sui ripiani di legno del fornaio e profanato con escrementi i ceppi dei macellai nelle botteghe "kasher".

In una notte tenebrosa i macellai di Laskev si riunirono armati di scuri e di coltelli, decisi a uccidere o a catturare il mostro. Suddivisi in piccoli gruppi aspettarono, mentre i loro occhi andavano abituandosi sempre più all'oscurità. Nel cuor della notte si udì un grido e correndo da quella parte scorsero l'animale che si dirigeva verso la periferia della cittadina.

Un uomo gridò di essere stato morso alla spalla. Spaventati, alcuni tornarono indietro, ma gli altri continuarono a dargli la caccia. Uno dei cacciatori lo vide e lanciò la scure. A quanto parve l'animale fu colpito poiché, con un urlo spaventoso, barcollò e cadde. Un ululato orribile colmò l'aria. Poi la bestia prese a imprecare in polacco e in yiddish e a gemere con una voce come quella d'una donna in preda alle doglie.

Persuasi di aver ferito una diavolessa, gli uomini corsero alle loro case.

Per tutta la notte l'animale gemette e farfugliò. Si trascinò persino fino a casa e bussò contro le imposte. Poi tacque e i cani incominciarono ad abbaiare. Quando spuntò l'alba le persone più audaci uscirono dalle loro case. Scoprirono con vivo stupore che l'animale era Risha. Giaceva avvolta in una pelliccia di moffetta bagnata di fango. Le mancava uno stivale di feltro. La scure le si era affondata nella schiena e i cani avevano già divorato le sue viscere. Accanto a lei si trovava il coltello ch'ella aveva adoperato per pugnalare uno degli inseguitori.

Apparve chiaro a questo punto che Risha era diventata un lupo mannaro. Poiché gli ebrei si rifiutarono di seppellirla nel loro cimitero e non essendo i cristiani disposti ad accoglierla nel loro, fu portata sulla collina della tenuta dalla quale aveva scacciato la plebaglia e là le fu scavata una fossa. Le sue ricchezze vennero confiscate dalla cittadina.

Alcuni anni dopo, uno straniero vagabondo che alloggiava nell'ospizio di Laskev si ammalò. Prima di morire chiamò il rabbino e i sette anziani della cittadina e confessò loro di essere Reuben il macellatore, con il quale Risha aveva peccato. Per anni aveva vagabondato da una città all'altra, senza nutrirsi di carne, digiunando tutti



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