Sun Tzu e l'arte della seduzione by Pierre Fayard

autore:Pierre Fayard [Fayard, Pierre]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2011-06-16T22:00:00+00:00

Battere in ritirata per conquistare

Emblematica di una libertà di azione senza limiti, mobile, multiforme e variegata, Meti ignora le strade rettilinee e mira all’obiettivo per la via più breve, cioè attraverso le deviazioni, da dove è meno attesa. Sempre più evanescente ed indefinita di quanto potremmo ragionevolmente pensare, non accampa né ideologie, né credo, né valori altri che una flessibilità totale agli interessi che serve. Tranne quando lo fa di proposito, Meti si sottrae alla comprensione delle sue intenzioni o dei suoi traffici al punto che i suoi stessi comportamenti sembrano simulati. Se necessario, accredita credenze o giudizi dando agli altri l’impressione di svelare dei segreti tanto preziosi quanto sarà costato loro scoprirli. A immagine dell’acqua, Meti conosce solo delle finalità e non si fissa su alcun preconcetto. Essendo impossibile circoscriverla in alcuna definizione, si insinua instancabile nei grovigli più tenaci per disfarli come per magia. Come un «dedalo senza vie di uscita, la rete cattura tutto e non si lascia catturare da nulla; ha la forma più fluida, più mobile e anche più fuorviante: quella del cerchio (...) legame perfetto perché completamente rinchiuso e rivolto a se stesso, senza inizio né fine, né davanti né dietro (...) La sua rotazione rende al tempo stesso mobile e immobile».64

Il significato di questa figura della mitologia greca si ritrova nel pensiero strategico cinese nell’esortazione a «dominare la forma con l’assenza di forma» che non offre appigli. Mobilitatisi contro ogni ipotesi di ristrutturazione, i salariati di un’impresa in crisi sono presi in contropiede da un imprenditore che annuncia di punto in bianco di voler dare loro ascolto e di non voler cambiare nulla. Di fronte al rischio di fallimento puro e semplice, finiranno per riproporre loro stessi il tema della riconversione. Forte di questa adesione spontanea, il manager astuto risponderà alle loro richieste e speranze perché sono loro a domandarlo e non lui ad averlo imposto. Dichiarando di non avere alcuna intenzione di sedurre colei per la quale smania, il seduttore la indispettisce e la affascina più di quanto farebbe la banalità convenzionale delle parole lusinghiere. Il paradosso vuole che la profusione di segni ostentativi e di dichiarazioni rinforzi la capacità dell’altro di alzare il prezzo, temporeggiare o deludere ciò che è stato esplicitamente formulato. L’ombra attira la luce come il silenzio le parole e l’immobilità il movimento. Il seduttore affascina di più negli avvallamenti che sulle alture e così fa in modo che la sua preda si impegni e contribuisca volontariamente all’opera di seduzione.

Durante un allenamento in un dojo di Sao Paulo, Ono Sensei chiede a uno dei validi istruttori di quarto dan di attaccarlo violentemente con un colpo diretto sull’addome. Per preparare il suo colpo, l’istruttore indietreggia di un ampio passo e poi si slancia con decisione. Quando il suo pugno è ormai a una cinquantina di centimetri dall’obiettivo, la faccia di Ono Sensei si illumina di un largo sorriso che disarma all’istante l’attaccante, fulminato da quella contaminazione improvvisa, e il pieno dell’attacco implode letteralmente nel vuoto che sopravviene. Eludendo l’aspettativa

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