The passenger - Mediterraneo by AA.VV

The passenger - Mediterraneo by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Literary Collections, General, Social Science, Popular Culture, Travel, Essays & Travelogues
ISBN: 9788870918540
Google: uGj6zwEACAAJ
editore: Iperborea
pubblicato: 2023-06-15T09:31:46+00:00


L’ANGOLO DI GEOPOLITICA

Zee mediterranee

Secondo la Convenzione delle Nazioni unite sul diritto del mare, ogni paese ha diritto a una zona economica esclusiva che può estendersi fino a duecento miglia nautiche (370 chilometri) dalle coste. Ma nel Mediterraneo molto spesso i confini marittimi sono molto più vicini di così. Nel Canale di Sicilia, per esempio, le zee di Italia, Malta, Tunisia e Libia, si accavallerebbero senza possibilità di districarsi. Per questo, i paesi mediterranei hanno tradizionalmente scelto di non stabilire zee, ma dagli anni Novanta del secolo scorso le cose hanno cominciato a cambiare: la prima a creare una zona riservata di pesca è stata l’Algeria, mentre in seguito l’Unione europea ha spinto per l’istituzione di zone protette in Spagna, Francia, Italia e Croazia, allo scopo di contrastare la pesca illegale di pescherecci non mediterranei. Nel 2021, il parlamento italiano ha approvato una legge che autorizza l’istituzione di una zee vera e propria.

Un’isola greca in un mare turco

L’isola di Kastellorizo (Megisti) – 549 abitanti, secondo il censimento del 2021 – è collegata al resto del mondo da un piccolo aeroporto che riceve quattro aerei alla settimana e un porto dove d’estate un traghetto scarica qualche decina di turisti giornalieri provenienti dalla dirimpettaia cittadina turca di Kaş, a tre chilometri di distanza. Il pezzo di Grecia più vicino è Rodi, 125 chilometri a ovest, ma secondo la Grecia Kastellorizo ha diritto alla sua zee, un cuneo dentro la piattaforma territoriale che la Turchia, non del tutto a torto, rivendica. A complicare la faccenda, c’è la divisione di Cipro: la Repubblica turca di Cipro del Nord e la sua zee sono riconosciute solo dalla Turchia, che comunque ritiene che le isole abbiano diritto a una zona esclusiva limitata alle acque territoriali (12 miglia, o 22 chilometri, dalla costa). L’attivismo turco si iscrive nella dottrina della «Patria blu», elaborata nel 2006, che si basa sul riammodernamento della marina e la ridefinizione delle aree marittime da cui la Turchia è rimasta esclusa dopo la Prima guerra mondiale.

L’Opec del gas

È stata la scoperta di gas nel Mediterraneo Orientale a smuovere le acque. I primi giacimenti, a partire dal 2009, sono stati quelli di Tamar e Leviatano al largo di Israele, seguiti da Zohr nelle acque egiziane (il più grande sito mai scoperto nel Mediterraneo, tanto da rendere l’Egitto potenzialmente autosufficiente), Calipso e Afrodite intorno a Cipro – dove, nel 2022, Eni e TotalEnergies hanno annunciato la scoperta di Cronos, un altro giacimento immenso. Il US geological survey stima che nel Mar di Levante ci siano riserve ancora da scoprire per ottomila miliardi di metri cubi, una ricchezza che sta ridisegnando equilibri e alleanze: nel 2019 è nato l’East Mediterranean gas forum, formato da Cipro, Egitto, Grecia, Israele, Giordania, Autorità palestinese, Italia e Francia, una specie di Opec del gas mediterraneo, da cui la Turchia è esclusa. Il gas ha cambiato le carte in tavola per Israele, che ha trovato una leva inaspettata di cooperazione con Egitto e Giordania (che ha già cominciato a ricevere gas dal



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