Triangle. Imzadi II by Peter David

autore:Peter David [David, Peter]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza, marzo, retail
editore: Fanucci
pubblicato: 1998-10-02T22:00:00+00:00

«Allora, come stanno andando le lezioni?» chiese dal video Deanna, con il volto radioso e sorridente.

«Bene... come ci si potrebbe aspettare» rispose Worf, che era in piedi nell'atrio di casa Troi.

«Credi di aver imparato qualcosa?» Sembrava quasi gioiosa quando fece la domanda. Worf si chiese quanto Deanna si sarebbe sentita gioiosa se avesse saputo che lui aveva quasi decapitato la Custode dei Sacri Anelli di Betazed.

«Oh... sì.»

«Tipo?»

Cercando disperatamente una risposta da dare e una via d'uscita, Worf fece ricorso a quella che probabilmente era la scusa più vecchia della storia della civiltà. «Io... devo andare... sento tua madre che mi chiama.»

«Io non l'ho sentita.» Deanna sembrava sconcertata. Worf si toccò la testa. «Qui.»

«Oh. Ovviamente, che stupida. Bene, sono solo contenta di sapere che andate d'accordo. Ci vediamo stanotte. Ti amo.» E lo schermo si spense.

Scuotendo la testa, Worf andò nella stanza da letto di Lwaxana dove lei era stesa con una specie di impacco pieno di liquido verde sulla testa, che il signor Homn le aveva appena appoggiato sulla fronte. Si era messa una semplice vestaglia bianca, e Worf vide le escoriazioni che aveva sulla parte superiore delle braccia. Sussultò internamente ma non disse nulla, mentre si chiedeva quanto sarebbe stata arrabbiata.

Senza girare la testa, lo sguardo di lei arrivò nella sua direzione e con sua sorpresa si addolcì in uno sguardo, non proprio di affetto, ma nemmeno di aperta ostilità. Al limite sembrava un po'... triste in qualche modo. «Siediti, Worf.»

Si girò per cercare una sedia e fu leggermente sorpreso vedendo che il signor Homn ne stava mettendo una dietro di lui. Non si era nemmeno accorto che il gigantesco servitore si era allontanato dal letto, da quanto si era mosso silenziosamente e senza sforzo. Worf non poté fare a meno di chiedersi quante cose non sapesse su Homn... Sedette con la schiena dritta e rigida. Non aveva assolutamente idea di cosa lo aspettava.

«Dimmi... cosa stavi pensando. Verso la fine del nostro scontro, intendo.»

«Perché me lo chiede?»

«Perché sono interessata» disse.

«No, voglio dire... perché semplicemente non mi dice lei cosa stavo pensando?»

Lei emise un leggero rumore ritmico dalla gola, come se fosse infastidita dalla domanda di lui. «Worf... credici o no, posso fare uso o meno delle mie abilità. Tutto questo dovrebbe riguardare te. Se ti dico io cosa avevi in testa, diventa una cosa che riguarda me.»

«D'accordo. Potrebbe ferire i suoi sentimenti...»

«Feriscimi» disse lei seccamente.

«Io ero... dispiaciuto per lei. Pensavo che fosse patetica.»

«Bene.»

Lui strabuzzò gli occhi. «Bene?»

«Sì. È questo che volevo ottenere. Non crederai davvero che pensassi di poterti contrastare fisicamente?»

«Allora...» La domanda era lampante sul suo volto: qual era stato lo scopo?

«Che opzioni avevi? Cosa stavi considerando Worf? Trovandoti di fronte questa patetica e disperata vecchia donna, che sembrava ansiosa di provare qualcosa a se stessa... cosa ti passava per la mente?»

«Io ... ho preso in considerazione l'idea di abbandonare.»

«Ma non l'hai fatto.»

«No. Poi ho considerato l'idea di farle fare un punto.»

«E non hai fatto nemmeno questo.»

«No, non l'ho fatto.»

«Perché?»

«Perché... ho pensato che l'avrei disonorata. Che lei meritasse il meglio che potessi dare.

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