VITA SENZA LIMITI - Per una vita ASSURDAMENTE felice by Nick Vujicic

VITA SENZA LIMITI - Per una vita ASSURDAMENTE felice by Nick Vujicic

autore:Nick Vujicic
La lingua: ita
Format: azw3, mobi
Tags: Biografia- Disabilità - Gioia
ISBN: 9788884690647
editore: La Casa Della Bibbia
pubblicato: 2017-06-04T22:00:00+00:00


PARALIZZATO DALLA PAURA

Da bambino avevo una paura apparentemente molto naturale: quella dei dottori con le siringhe. Ogni volta che mia madre doveva accompagnarmi a fare le vaccinazioni scolastiche obbligatorie contro il morbillo, la rosolia o l’influenza, io andavo a nascondermi. In parte il problema era dovuto al fatto che il mio corpo non offriva ai dottori molto spazio da bucherellare. Con gli altri bambini potevano scegliere tra le braccia o le natiche. Il mio corpo “abbreviato” offriva un unico bersaglio utile ma, poiché il mio posteriore poggia praticamente a terra, un’iniezione proprio laggiù era particolarmente dolorosa per me, anche quando me la praticavano su un fianco. Dopo l’iniezione non riuscivo a camminare per un giorno intero.

A causa della mia disabilità, per buona parte dell’infanzia il mio popò era stato bersagliato dagli aghi e i medici armati di siringa ormai mi facevano una paura matta. Ero arrivato al punto di svenire alla sola vista di una siringa.

Una volta, alle elementari, due infermiere della scuola che probabilmente non conoscevano la mia anamnesi, oppure non conoscevano molto bene l’anatomia umana, mi hanno braccato da una parte e dall’altra immobilizzandomi sulla carrozzina e mi hanno fatto una puntura su entrambe le spalle, proprio dove ci sono pochi muscoli e grasso. È stata una cosa atroce. Il dolore era talmente acuto che ho pregato il mio amico Jerry di restarmi vicino e prendere il controllo della mia carrozzina perché mi sentivo svenire. Jerry è subentrato ai comandi e io, come previsto, sono svenuto. Non sapendo cosa altro fare, il povero Jerry ha portato la mia carrozzina, con il mio corpo privo di sensi che penzolava da una parte, nell’aula di scienze per chiedere aiuto al professore.

Conoscendo la mia paura degli aghi, mamma evitava di avvertire me, mio fratello e mia sorella prima di portarci dal medico per le vaccinazioni obbligatorie. Quando avevo dodici anni un episodio del genere è rimasto inciso negli annali della mia famiglia. Mamma ci aveva detto che ci avrebbe portato a fare “una visitina di controllo”. Nella sala d’attesa ho incominciato a nutrire dei sospetti. Avevamo visto una bambina più o meno della mia età entrare nella stanza degli esami e poco dopo abbiamo udito un urlo... le stavano facendo un’iniezione!

“Avete sentito?” ho detto ad Aaron e a Michelle. “Adesso fanno la puntura anche a noi!”

La mia paura si era risvegliata e io ero in preda al panico. Ho iniziato a piangere e a urlare, gridando a mia madre che non volevo la puntura, che le punture mi facevano troppo male e che volevo andare subito a casa. Di tutti i bimbi presenti in quella stanza io ero il più grandicello, perciò i più piccoli, seguendo il mio coraggioso esempio, hanno incominciato anche loro a strillare e a supplicare di andarsene a casa. Naturalmente la mamma, che era infermiera, non ha avuto nessuna pietà: era ormai una veterana di molte guerre ipodermiche. Prendendo di peso il suo branco ululante e scalciante, è entrata nello studio medico come avrebbe fatto un marine che trascinasse dei soldati ubriachi nella cella di punizione.



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