A canestro! by Idan Ravin

A canestro! by Idan Ravin

autore:Idan Ravin
La lingua: ita
Format: epub
editore: Baldini&Castoldi
pubblicato: 2016-11-05T16:00:00+00:00


Per i restanti due mesi, J.R. e suo fratello più giovane, Chris, che giocò per i Knicks nella squadra di summer league, si sono allenati con me. Mi piaceva avere Chris con noi: era un lavoratore instancabile e un atleta di talento, un fratello affettuoso che credeva nel sogno del fratello come me. Le nostre sessioni cominciavano (e finivano) o con il salto della corda, o con uno sprint, o con uno scivolamento. Una volta terminato, si faceva una serie di esercizi che cambiavano ogni giorno, evidenziando i difetti di J.R. ma in un contesto di gioco autentico.

Abbiamo sperimentato due differenti tecniche di tiro: abbiamo destrutturato il suo rilascio per confondere di proposito gli avversari. Abbiamo lavorato sul tiro in sospensione variando la distanza dai 2,5 metri fino ai 5,75; un tiro in corsa a una mano; movimenti migliori e più veloci con la palla così da poter attaccare più facilmente il canestro; equilibrio, specialmente in atterraggio; isolamenti in fase di pick and roll; simmetria in modo che la mano destra e la sinistra fossero intercambiabili; conclusioni strategiche attorno al canestro. Speravo di costruire un’abilità equivalente al suo incredibile atletismo e, cosa più importante, una mentalità vincente.

Imparando a rendere ragionevole l’irragionevole, avrebbe raggiunto un livello di fiducia tale da superare qualsiasi allenamento, partita o stagione. Stava per iniziare la sua nona stagione, ma aveva appena compiuto 27 anni all’inizio del camp.

Poteva ancora raggiungere il successo che ci si aspettava da lui. A ogni sessione facevo rifermento all’All Star Game 2013 che si sarebbe tenuto a Houston, e alla soddisfazione che i suoi parenti avrebbero provato sentendo pronunciare il suo nome. Parlavamo delle altre star, condividendo aneddoti sul loro impegno e sul loro successo per aiutarlo a vederli come suoi pari. Parlavamo della vita che avrebbe potuto dare alla sua famiglia dopo la firma di un contratto. Parlavamo della necessità di non dare peso alle chiacchere, e di ascoltare solo quelle utili e rilevanti per se stesso. E parlavamo poi della gioia che il Gioco suscita quando c’è creatività, una libertà raggiunta solo quando ha avuto la fiducia dei Knicks grazie all’impegno e alle sue performance in campo.

Ci siamo incontrati quasi tutti i giorni, o al mattino presto o al tardo pomeriggio, sempre in palestre private per evitare distrazioni. Ho accettato gli allenamenti nel tardo pomeriggio così da permettergli di giocare a golf la mattina insieme al fratello. Lui amava il golf. L’ho incoraggiato a fare ciò che amava sperando di riempire il canestro «buono». Trascorrere un bellissimo giorno d’estate dividendosi tra golf e basket, accompagnato dal suo amato fratello minore, era uno dei benefici riservati a chi insegue e conquista il suo sogno.

Non sono mai andato sul green con loro, ma ho immaginato divertito la scena all’esclusivo country club dove J.R. e Chris giocavano, e l’espressione sul viso dei facoltosi membri quando notavano i tatuaggi sulle sue braccia e sul collo: ho sperato che sarebbero riusciti ad apprezzare la consistenza e la profondità dei suoi interessi e della sua personalità. Leggevo i blog, gli editoriali e ascoltavo i giornalisti sportivi e le interviste.



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