Agente Roachford. Il morso dello squalo (Segretissimo) by Jason Hunter

autore:Jason Hunter [Hunter, Jason]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2024-01-05T12:00:00+00:00

3

Ciudad Juárez, Stato di Chihuahua, Messico

Teschi imbrattati da brandelli di carne putrescente. Nelle orbite bruciano le fiamme dell’inferno.

Mirabela e Ronald sono tornati a rinfacciargli ogni colpa. Puntano dita scheletriche, pronunciano accuse pesanti come macigni. Sputano odio e bava fluorescente.

Le apparizioni si avvicinano minacciose, Roachford geme e suda. Vuole fuggire, perché non ci riesce? Abbassa lo sguardo, ora la donna e l’amico si trovano sotto ai suoi piedi. Mani ossute lo bloccano alle caviglie. A quel punto sopraggiunge la rassegnazione. Crudele, impietosa... giusta: deve morire, non c’è altra via, non esiste soluzione più appropriata. Mirabela e Ronald gli promettono una tomba gelida e solitaria per l’eternità. Poiché questo è il premio che si è guadagnato in vita, e loro sono venuti a consegnarlo.

Con un sospiro rassegnato rialza il capo, fissa l’orizzonte plumbeo. Il terreno fangoso vomita una torma di resti umani che si trascina verso di lui aiutandosi con ciò che rimane di estremità mutilate. Braccia scarnificate si protendono pronte a ghermirlo.

Un vento improvviso si alza, lo scuote come un fuscello, al suo passaggio le presenze si disgregano.

— Roachford! — Una voce femminile, una mano che lo scrolla con forza. — Ehi, pendejo, che cazzo combini? Non mi puoi morire qui, non adesso!

Torna alla realtà rizzandosi con gli occhi spalancati. Fradicio di sudore, sbatte la testa contro il soffitto del veicolo.

Dannazione, ricorda di aver reclinato il sedile. La sonnolenza deve averlo inghiottito senza che lui se ne sia reso conto, consegnandolo a un altro stramaledetto incubo. Alle volte a turbargli il sonno è sua madre, in procinto di infilare nel suo braccio di adolescente l’ago di una siringa riempita con liquido torbido. Da qualche mese si sono aggiunti, con sempre maggior frequenza, gli spettri dei suoi cari.

— Mierda, mi hai fatto quasi prendere un colpo, dannazione a te. Urlavi e ti dimenavi come un ossesso.

Roachford recupera un fazzoletto di tessuto e tampona fronte e viso.

— Va tutto bene, Luna, non preoccuparti, è passato. A che punto siamo?

L’uomo fa scorrere lo sguardo sulla distesa costellata di saguaros fioriti e cespugli di creosoto spelacchiati. Sullo sfondo si elevano alture che la calura riduce a miraggi tremolanti. Oltre la rete protettiva dell’autostrada 45 un coyote insegue una famiglia di leprotti del deserto, deciso ad assicurarsi il pasto quotidiano. Sole accecante e sabbia ovunque.

Si sente studiato dallo sguardo critico di Luna, che non appare troppo convinta dalle rassicurazioni ottenute. La donna, infine, solleva gli occhiali scuri, sfrega con i polpastrelli orbite indolenzite.

— Siamo arrivati. Grazie al cielo la prossima uscita è la nostra, stavo quasi per addormentarmi anch’io su questo cavolo di nastro d’asfalto senza ombra né curve. Mi sono massacrata le labbra a furia di morderle.

La voce femminile del navigatore li guida per i reticoli squadrati tipici delle periferie messicane. Abitazioni sempre uguali, come a Chihuahua, come ovunque in quel paese assolato. Se non altro Barrio Parajes del Valle dimostra benessere e qualità di vita superiori a quelli di luoghi simili. Le case hanno intonaci integri, quasi tutte sono circondate da giardini curati e dotate di condizionatori d’aria.

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