Al largo di Okinawa by Alessandro Spaventa & Salvatore Monni;

Al largo di Okinawa by Alessandro Spaventa & Salvatore Monni;

autore:Alessandro Spaventa & Salvatore Monni; [Spaventa, Alessandro & Monni;, Salvatore]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
ISBN: 9788858102213
editore: edigita
pubblicato: 2009-11-14T23:00:00+00:00


Secchielli sulla spiaggia

«Qualcuno una volta disse che se i russi vogliono ottenere della sabbia speciale da una spiaggia, manderanno un sottomarino di notte, si prenderanno un secchio di sabbia e se ne andranno. I cinesi, invece, mandano 500 persone a fare un picnic su quella stessa spiaggia, e ognuna prenderà un piccolo secchiello di sabbia e lo riporterà indietro». Così James Lilley, ex agente cia ed ex ambasciatore in Cina, descrive il metodo di lavoro del ministero per la Sicurezza dello Stato cinese e dei suoi agenti.

Una tecnica molto diversa da quelle a cui era abituato il controspionaggio americano fino al crollo del muro di Berlino. Spiega ancora Lilley:

Hanno una tecnica molto diversa, puntano sui contatti, sulla persuasione. Solo una piccola parte del loro lavoro di intelligence è effettivamente clandestino. Lo fanno, ma solo in minima parte. Il che è assai frustrante per il fbi, che invece dà la caccia alla classica spia. Negli anni, tuttavia, abbiamo imparato la loro tecnica. Oggi ci sono persone che si occupano d’intelligence nell’ambasciata cinese che sono passate dalla nostra parte, raccontandoci come funziona l’addestramento, l’arruolamento, come le persone vengono motivate, come vengono inviate in paesi stranieri, sotto copertura o meno. E uno degli obiettivi principali sono gli Stati Uniti e la nostra tecnologia.

Il diverso approccio cinese alla raccolta di informazioni è una cosa che ha colpito molto chi si occupa di intelligence. Come ricorda Dan Stober, autore di A Convenient Spy, un saggio sul discusso caso di Wen Ho Lee:

I sovietici utilizzavano il ricatto, utilizzavano persone che erano affascinate dal comunismo. I cinesi, invece, hanno un approccio molto diverso. Inviano i loro scienziati negli Stati Uniti, oltre naturalmente a molti studenti. Molti di loro rimangono in America favorendo un approccio che molti descrivono come ‘migliaia di granelli di sabbia’, effettivamente una descrizione accurata di come operano. Ognuno raccoglie piccoli pezzi di informazione che poi vengono assemblati per fornire un quadro più vasto.

La certosina opera di spionaggio e di acquisizione dei cinesi, tuttavia, non si limita al reclutamento di loro connazionali negli Stati Uniti. Spiega ancora Stober:

Vi sono molti scienziati americani che si sono recati in Cina a partire dal 1980. Sono viaggi a rischio. L’approccio cinese a riguardo è di parlare molto con queste persone, nella speranza che si lascino andare. Se passi un paio di settimane con qualcuno, vieni portato in giro a visitare la Grande Muraglia, sei ospite a banchetti e, nel caso si tratti di americani di origine cinese, vieni accompagnato nella terra dei tuoi avi, è facile che ti lasci andare, che parli molto e che tra una chiacchiera e l’altra venga fuori anche qualche informazione utile.

Alle volte fanno sì che i visitatori si trovino in una stanza di albergo, dopo una lunga giornata sulla Grande Muraglia e una lunga cena con alcool a fiumi, circondati da cinesi che fanno domande su domande, sottintendendo un obbligo a rispondere perché ‘siamo stati così gentili con te’, oppure, se si tratta di sino-americani,



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