All'altro capo del guinzaglio by Patricia McConnell

All'altro capo del guinzaglio by Patricia McConnell

autore:Patricia McConnell [McConnell, Patricia]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-06-10T13:26:19+00:00


La mia border collie Pip rappresenta un valido esempio in questo senso. Essendo il cucciolo di una studiosa del comportamento animale, ha condotto una vita sociale intensa. Nei primi sette mesi di vita ha conosciuto una marea di persone e cani di ogni genere, sia nei corsi di addestramento sia nelle visite agli amici. Ma un bel giorno, a otto mesi, si è nascosta dietro le mie gambe quando uno sconosciuto si è avvicinato a lei, come se non ne avesse mai visto uno prima di allora. Avendo notato una certa diffidenza nei cani di alcuni miei clienti intorno alla stessa età, ho deciso di correre ai ripari prima di avere guai. Per qualche mese ho pregato tutti gli uomini che incontravo di lanciare una palla da tennis a Pip prima di avvicinarsi a meno di quattro metri e mezzo. (Di recente, mentre spiegavo questo procedimento durante un seminario, mi è capitato di dire “E per tre mesi tutti gli uomini che conosceva erano preceduti dalle palle”. Vorrei essere divertente di proposito quanto mi riesce di esserlo per caso.) Ora Pip adora gli uomini e immagina che tutti quelli che incontra siano venuti per giocare con lei.

Ho visto tanti cuccioli sicuri di sé diventare timorosi da adolescenti, che ho finito con il denominare questa tendenza con l'espressione “timidezza a insorgenza giovanile”, in modo da poterne parlare. Questo comportamento non è l'iniziale e naturale “periodo di paura” dei giovani canidi che si sviluppa come approccio cautelativo di sicurezza nei confronti del mondo che li circonda. Ci sono cuccioli che si sentono relativamente sicuri di sé finché non raggiungono qualche traguardo importante nel loro sviluppo, e diventano prudenti durante l'adolescenza. [Ho lavorato per alcuni anni con adolescenti difficili, riscontrando che i giovani umani rivelavano la stessa propensione a diventare timidi o ipersensibili in un'età equivalente] Poiché in alcuni di essi questa cautela può portare ad aggressioni scaturite dalla paura, tutti i cani dovrebbero essere ben abituati a socializzare (almeno) nel primo anno di vita.

Il vostro cucciolo, inoltre, dovrebbe socializzare con gli altri cani tanto quanto con gli esseri umani. Non è sufficiente che abbiate in casa un altro cane o che facciate giocare ogni giorno il cucciolo con il cane del vicino. Gli animali sociali come i cani e gli esseri umani hanno un forte senso di ciò che è “familiare” e “non familiare”, e i cani devono imparare che rientra negli aspetti normali e familiari della vita conoscere persone e cani estranei. Da buona studiosa del comportamento, dopo aver cominciato ad analizzare il modo in cui i cani classificano il mondo in termini di “familiare “e “non familiare”, ho potuto capire molto meglio il loro comportamento.

Prendiamo, ad esempio, il povero piccolo Calvin. Non ha avuto esperienze di interazione con altri cani, a parte i compagni di cucciolata, fino all'età di un anno circa, quando Mary lo ha acquistato.

Poi, dalla sua abitazione tranquilla, è stato portato in una stanzetta, in compagnia di dodici cani, tutti che abbaiavano e facevano chiasso, per il corso di obbedienza.



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