Analog 5 - Estate 1995 by Analog

Analog 5 - Estate 1995 by Analog

autore:Analog [Analog]
Format: epub
pubblicato: 2009-12-06T16:46:02+00:00


Titolo originale:

The Maltese Elephant

Analog Science Fiction and Fact,

August 1995

INERZIA

di Nancy Kress

Ora è il momento

di rallentare...

All'imbrunire crolla la parete in fondo alla camera da letto. Un istante prima è un muro, con dei pilastri sporgenti e una parete grezza e sgretolata, e l'istante successivo la stanza è una due per quattro divisa da un tramezzo irregolare che mi arriva alla vita, dai bordi dentellati e incrostati, come ricoperti di polvere. Attraverso l'apertura un albero malaticcio si spinge verso l'alto nello spazio angusto tra il retro della nostra baracca e il retro di quelle del Blocco E. Cerco di alzarmi dal letto per vedere più da vicino, ma oggi la mia artrite va proprio male, ecco perché sono a letto, in primo luogo. Rachel irrompe nella camera da letto.

«Cos'è successo, nonna? Stai bene?»

Annuisco e indico. Rachel si china verso l'apertura, i capelli inghirlandati dal crepuscolo californiano. È anche la sua camera da letto: il suo materasso si trova sotto il mio letto a baldacchino tutto graffiato.

«Termiti! Accidenti. Non sapevo che ce ne fossero. Sei sicura di star bene?»

«Sto bene. Sono stata un po' sballottata, cara, ma sto bene.»

«Bene. Dovremo far chiamare qualcuno da mamma per farla riparare.»

Non dico niente. Rachel si raddrizza, mi lancia una rapida occhiata, poi distoglie lo sguardo. Non dico ancora nulla di Mamie, ma in un guizzo improvviso della luce della mia lampada a olio guardo direttamente Rachel, solo perché è così bello guardarla. Non è bella, nemmeno qui all'Interno, anche se finora la malattia ha colpito solo il lato sinistro del suo viso. La superficie della pelle ispessita, incrostata, ruvida come vecchia canapa, non si vede per nulla quando rivolge il profilo destro. Ma il naso è grosso, le sopracciglia folte e basse, il mento una sporgenza ossuta. Un naso onesto, sopracciglia espressive, occhi grigi e sinceri, il mento che si protende in avanti quando inclina la testa mentre ascolta con intelligenza - agli occhi di una nonna Rachel è bella. Non la penserebbero così all'Esterno. Ma avrebbero torto.

Rachel dice: «Forse potrei scambiare un biglietto della lotteria con un po' di chiodi e altro materiale e ripararlo da me».

«Le termiti ci saranno ancora.»

«Be', sì, ma dobbiamo fare qualcosa.» Non la contraddico. Ha sedici anni. «Senti che aria... Ti congelerai di notte, data la stagione. Sarà terribile per la tua artrite. Vieni in cucina adesso, nonna. Ho attizzato il fuoco.»

Mi aiuta a raggiungere la cucina, dove la stufa a legna in metallo emana un calore rossastro che fa bene alle mie giunture. La stufa è stata donata alla colonia un anno fa da chissà quale istituto di beneficenza o gruppo d'interesse speciale, credo per risparmiare su qualche tipo di tassa che c'è su quel genere di cose, ammesso che tuttora ce ne siano. Rachel mi dice che abbiamo ancora dei giornali, e una volta o due ho avvolto la verdura del nostro orticello in alcuni che sembravano relativamente nuovi. Dice anche che il giovane Steven lavora, nella sala della comunità del Blocco J, per una rete giornalistica su un computer ricevuto in dono, ma io non seguo più le norme fiscali dell'Esterno.



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