Anime in volo by Susan Palwick

Anime in volo by Susan Palwick

autore:Susan Palwick [Palwick, Susan]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fanucci
pubblicato: 2008-05-14T16:00:00+00:00


Non c'era. Sparita. Aveva svolto il suo compito, quello per cui era venuta da me: mi aveva rivelato ciò che le era successo, spingendomi a parlare. Quindi era svanita di nuovo, tornando nel luogo in cui i bambini dimenticano la loro identità.

Potevo andarci anch'io. Lo sapevo, e anche mio padre. Potevo raggiungere Ginny in un posto dove non avrei più sofferto, dove sarei stata al sicuro da uomini malvagi e coccodrilli, insieme ad altre creature che si erano smarrite.

Ma con Ginny non aveva funzionato, vero? 'Se salgo in cielo, là tu sei, e scendo negli inferi, eccoti.' Non sarebbe riuscita a rimanere al riparo dal dolore in quella dimensione, almeno finché quel fatto continuava a ripetersi, non prima di aver convinto qualcuno di ciò che diceva.

Se fossi morta, sarebbe accaduto di nuovo. Il mondo era pieno di ragazzine; lui ne avrebbe trovate altre, oltre alle sue figlie. Ce n'erano in ospedale, per strada, al cimitero, e non avrebbero potuto opporgli resistenza, perché era più grande di loro; crescevano, diventavano adulte, come lui desiderava.

Mentre saltellavo vicino al soffitto, presa nel vortice della furia di mio padre che sul letto tentava di risvegliarmi a suon di sberle, capii che, se fossi morta in quel momento, non sarebbe cambiato niente. Sarebbe accaduto ancora, e tutta la sofferenza cui avevo sottoposto Ginny non avrebbe avuto senso.

Quindi sfidai la tempesta e a fatica tornai nel mio odiato corpo; desideravo solo essere altrove, in un luogo senza dolore. Cominciai a lottare con mio padre: mi misi a urlare, a sferrare calci, cercando di cavargli gli occhi e colpirlo all'inguine.

M'immobilizzò, imprecando, ma riuscii a rotolare via e presi a strisciare verso la porta, con la febbre così alta che ogni superficie solida pareva sciogliersi come gomma fusa. Ginny. Ricorda quel che è successo a Ginny, e sarà più facile. «Mamma!» gridai con tutto il fiato che avevo in gola, lasciando che i polmoni mi si riempissero di rabbia. «Mamma! Mi ammazza! Mamma, aiuto!»

«Piantala» esclamò mio padre, afferrandomi per la nuca. «Non ti sente. La porta è chiusa. Le chiavi sono solo due. Se opponi resistenza non fai che complicare la situazione…»

«Mamma!» strillai, divincolandomi, e contemporaneamente gli assestai un bel calcio sullo stinco. «Mamma! Svegliati! Chiama la polizia! Mamma!»

«Come no, grassona.» Ansimando, mi riacciuffò e prese a scuotermi con tale violenza che pensai di perdere i denti. «Ho staccato il telefono, nel caso Donna decidesse di chiamare. Nello stato in cui si trova, tua madre non è in condizioni di parlare.»

Sentii una porta sbattere, ma non capii cosa stesse accadendo; intanto mio padre aveva cominciato a usare un tono gentile, misurato, anche se ora mi teneva per i capelli. «Adesso rilassati. Ti sentirai meglio. Non ribellarti, o sarà peggio per te.»

Digrignai i denti e cercai di rispondere, nonostante il groppo in gola. «Sei tu che stai…»

Mi mollò un altro ceffone. «Perché vuoi che ti faccia del male, Emma? Sarebbe molto più semplice se cedessi.»

«Me l'hai insegnato tu» replicai, le parole distorte dal dolore, il cervello che ardeva per la febbre e l'ira.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.