Aperitivo all'arsenico a Roma by Dario Falleti

Aperitivo all'arsenico a Roma by Dario Falleti

autore:Dario Falleti [Falleti, Dario]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fratelli Frilli Editori
pubblicato: 2023-01-13T00:00:00+00:00


24

“Manipolazione di prove, depistaggio, e chissà che altro, andando avanti!” Dopo qualche secondo, sua eccellenza impostò un programma di lavaggio in casa. “È dura, ma abbiamo il dovere di tentare la strada interna. Forse il problema può risolverlo la Disciplinare.”

“Le rammento che c’è l’Antimafia in anticamera.”

“Sì, sì, ha ragione” ammise il questore. Si alzò, scostò un lembo della tenda e lo fece subito ricadere. “Il tentativo va comunque fatto. Tra mezz’ora vedo il Capo al Viminale, per un buffet in onore di una delegazione della polizia tunisina. Sentirò che ne pensa lui. In ogni caso, dobbiamo agire prima che la procura o l’Antimafia annusino qualcosa e magari si affidino ad altri, per esempio all’Arma.”

Da quando era entrato, il commissario aveva l’impressione che nella stanza ci fosse qualcosa di diverso, oltre a un diverso questore. Di sicuro, erano sempre gli stessi il mobilio rococò e l’empatia con i carabinieri. Forse era cambiato qualche quadro.

Sua eccellenza tornò a sedersi. “Molto bene, Negroni. Le faccio sapere le decisioni del Capo. Per il resto, vada avanti come sta facendo.”

“Grazie, signor questore.”

“Le raccomando soltanto molta prudenza con le indagini sottobanco in Germania e in Svizzera. Non vorrei ritrovarmi con qualche incidente diplomatico sulla scrivania.”

“Stia tranquillo.”

“Arrivederci e buon lavoro.”

“Buonasera, eccellenza.”

Le tende, erano cambiate le tende, realizzò finalmente il commissario. Il vecchio questore le aveva lasciate impregnate di pipa e il nuovo aveva preso provvedimenti. Quando verrò trasferito io, il mio successore dovrà cambiare palazzo, considerò.

A metà dello scalone, rimise la soneria al cellulare. C’era una chiamata persa. A cercarlo, dieci minuti prima, era stato Buderich.

“Ciao, Manfred.”

“Ciao. Abbiamo ritrovato Schmidt.”

“Bene.”

“Non per lui. Morto, nell’Isar, a qualche chilometro a valle della città. Il corpo era impigliato tra i rami della riva.”

“Chi l’ha scoperto?”

“Un tizio a passeggio, intorno alle tre del pomeriggio. È sceso sulla riva quando ha sentito il suo cane abbaiare. Ancora non sappiamo se Schmidt sia morto annegato o se fosse già defunto prima di fare il bagno nell’acqua gelida. Comunque, aveva indosso i documenti e sua moglie ha riconosciuto il cadavere.”

“Non puoi più evitare di raccontare tutto al tuo capo” osservò Negroni.

“Certo che no, ma ne so abbastanza per farmi affidare l’indagine senza doverlo chiedere.”

“Dei numeri che ti ho segnalato, non sai ancora niente?”

“Qualcosa.”

L’ingegner Manlicher, che in pubblico era direttore tecnico della Miesens Power nonché imprenditore in proprio, in privato era anche amico di Voielli. Il camorrista, a sua volta, intratteneva amicizie con Helga Müller, amministratrice unica della SEV, e con Heinrich Frommelt, intestatario di una sim attivata a Francoforte.

“Ho richiesto i tabulati di tutti. Ti dice nulla il fatto che Frommelt sia morto cinque anni fa?”

“Nulla.”

“Neanche a me” rise Buderich. “Sto entrando dal capo. Proseguiamo la chiacchierata stasera sul tardi.”

Se Manfred stava entrando, lui era costretto a risalire. Il segretario lo guardò perplesso, il commissario assicurò che era questione di un attimo, bussò, informò il questore della disgrazia fluviale a Monaco, ridiscese le scale, salì in macchina, chiamò Martini per farsi ripetere un nome e un indirizzo, accese un sigaro e ripartì.

Troncocontro non suonava benissimo, ma era indubbiamente eclettico.



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